Da metropoli qual è, Belgrado offre tutte le possibili soluzioni di alloggio, compresi molti ostelli economici: il Melimelo, in particolare, è ospitato in un appartamento di un bel palazzo in posizione centralissima, però tutta la struttura è un po'angusta, la camerata in particolare, anche se pulita ed economica e con i letti a castello nuovi e spaziosi; i servizi offerti e il calore umano sono infine piuttosto essenziali.
La stazione ferroviaria e quelle (ce ne sono due affiancate) dei bus si trovano in pieno centro, vicino alla sponda della Sava, e muoversi per la città è facile e comodo grazie a una buona rete di mezzi pubblici. Da segnalare poi che nell'ufficio informazioni turistiche all'inizio della zona pedonale si può prendere un'utilissima cartina gratuita dove sono segnate tutte le fermate dei bus e dei tram con indicati i numeri delle linee che vi transitano e acquistare un abbonamento giornaliero ai mezzi pubblici estremamente conveniente.
Il primo aspetto affascinante di Belgrado è la sua posizione, adagiata sulla sponda meridionale del Danubio proprio in corrispondenza della confluenza con uno dei suoi maggiori affluenti, la Sava, che a sua volta separa la città nella collinare zona storica a est e nella piatta, moderna e sovietica, ma non per questo sgradevole in realtà, Il punto migliore dove osservare questo meraviglioso insieme è anche la maggiore attrazione della città, ovvero la fortezza-cittadella di Novi Beograd a ovest; a completare il quadro c'è poi un isola boscosa convertita in parco e zona ricreativa (c'è anche una spiaggia) al centro del grande fiume e una serie di verdi colline che ne impreziosiscono l'orizzonte sulla sponda settentrionale.
Kalemegdan, un esteso sistema di fortificazioni dalla storia millenaria (anche se la maggior parte di quello che rimane risale al XVIII secolo) circondate da un enorme parco e messe in posizione dominante sulla collina più vicina alla confluenza. Oltre alla vista panoramica, la fortezza conta anche su un nutrito numero di costruzioni medievali, turche e austro-ungariche, dalle forme e dai significati più disparati come bastioni, porte monumentali, chiesette ortodosse, torri, residenze in stile ottomano, statue, monumenti e un castelletto che ospita il Museo Militare circondato da cannoni, carri armati e missili, che ne rendono la visita lunga e interessante.
L'intero complesso è accessibile gratuitamente (tranne che per i musei) ed è aperto anche di notte, quando il parco nella zona più interna della fortezza e i bastioni che si affacciano sul Danubio si popolano di numerosi gruppi di ragazzi che si godono il fresco e la vista sul fiume e di gente a passeggio. La parte bassa dell'area, che digrada verso il fiume, ospita meno attrazioni, ma comunque qualche resto archeologico di un'antica torre, di qualche chiesa o di una muraglia ne giustifica comunque la visita.
A ridosso del parco della fortezza sorge il nucleo storico della città, Questa è ovviamente anche una delle zone a più alta concentrazione di ristoranti, caffetterie, birrerie e locali notturni. La fine della zona pedonale si trova in corrispondenza di Il quartiere che dal centro storico digrada verso la sponda della Sava, La prosecuzione di Dal
Stari Grad, fatto di eleganti palazzi in stile asburgico, neo-rinascimentale o art-nouveau, e la rete di strade che lo percorre va a formare una delle più ampie zone pedonali dell'Europa dell'est. In particolare la via Knez Mihailova è la strada dello "struscio" ed è sempre invasa di persone che passeggiano guardando le vetrine. Trg. Republike che, anche se non è particolarmente grande e scenografica, può essere considerata il centro nevralgico di Belgrado e vi si affacciano il Museo Nazionale, il Teatro Nazionale e una statua equestre del Principe Mihailo.
Savamala, e arriva fino alle stazioni è certamente meno pittoresco ma è molto più autenticamente balcanico: qui si vedono anche case di origine turca, palazzine moderne o casette ottocentesche, e ci si può imbattere nella sinagoga Sukat Salom o nella pittoresca residenza del Principe Ljubica accanto alla chiesa di San Michele, oppure finire nel mercato coperto Knez Mihailova invece va a formare la direttrice principale del centro, dapprima allargandosi nel viale Terazije, dai marciapiedi larghissimi che non fanno rimpiangere la zona pedonale e dagli alti ed eleganti palazzi art-nouveau, modernisti o barocchi, che ospitano hotel e centri commerciali, capeggiati dallo splendido Terazije si dipana anche il Bulevar Kralja Aleksandra, sul quale si affacciano altre importanti e monumentali costruzioni, partendo dalla piazza Trg. Nikole Pasica, con una lunga fontana e il Museo di Storia, per poi incrociare il palazzo del Parlamento, la scenografica sede centrale delle Poste, la chiesa ortodossa di Sveti Marko e il bel parco Tasmajdan. Tra i due viali principali si stende il quartiere residenziale di Vracar, dove sbirciare la vita autentica della città e dove vi sono parecchi ostelli e il museo dedicato a Nikola Tesla. Hotel Moskva con la sua monumentale fontana, e poi formando la via Kralja Milana, che tagliando la città da nord a sud passa accanto a tutte le architetture principali della città, come: il palazzo dell'Assemblea cittadina e lo speculare Palazzo Presidenziale, che fanno da cornice all'ingresso del piccolo parco Pionirski, il grattacielo Beogradanka, il più antico della città e unico nella zona del centro storico, che con i suoi 101 metri funge da punto di riferimento, il Teatro di Arte Drammatica; per poi terminare nei pressi del mastodontico tempio di San Sava, la cui enorme cupola è uno dei principali simboli della città ed è riconosciuto essere la chiesa ortodossa più grande del mondo (tuttavia, pur se consacrato, i lavori per decorarne gli interni non sono ancora terminati, nonostante sia passato più di un secolo dall'inizio della sua costruzione). Zeleni.
Alle spalle di A Una curiosità: all'incrocio tra
Trg. Republike sorge invece il quartiere turco di Dorcol, di aspetto ormai moderno, la cui rete ortogonale di stretti viali rappresenta una delle zone principali per la ristorazione e la vita notturna. Bar, ristorantini e locali notturni si trovano un po' in tutto il quartiere, ma la sua attrazione maggiore si trova all'estremità meridionale: percorrendo l'acciottolata (e anche un po' sconnessa a dire la verità) via pedonale Dorcol inoltre non manca qualche attrazione di tipo più culturale, come il piccolo mausoleo dello Sheikh Mustafa, la Galleria degli Affreschi, la piccola moschea Bajrakli, e la chiesa ortodossa Aleksandra Nevskog. Kneza Milosa, ovvero la via dove si prende il bus per la tomba di Tito, e Nemanjina, la via che riporta verso le stazioni, vicino al Ministero della Difesa c'è un palazzo sventrato dal bombardamento NATO del 1999 e lasciato volutamente in tali condizioni come monito per il futuro; sembra ce ne siano anche altri in città. Skadarljia infatti, conosciuta come la strada degli artisti e dei musicisti, sembra di essere stati catapultati all'improvviso in un film di Kusturica, grazie ai suoni delle tante orchestrine tradizionali, ai colori dei quadri esposti lungo la via e alla street art, e ai profumi che fuoriescono dalle taverne dall'ottima cucina balcanica.
Situata fuori dal centro storico, ma sempre raggiungibile comodamente in bus, arrampicata su una collina boscosa da cui si aprono anche discreti panorami sulla città, è quella che forse è l'attrazione dal valore storico più importante: il Museo Storico della Jugoslavia ospita esposizioni temporanee e documenti, filmati e reperti, ma soprattutto nell'area del complesso sorge la Casa dei Fiori, ovvero il mausoleo con le tombe del maresciallo Josip Broz Tito e della moglie, dove attraverso i pannelli informativi e i doni da lui ricevuti, si può provare a comprendere la complessa figura di questo personaggio e la grande importanza storica da lui avuta per la regione balcanica, e scoprire che il suo funerale è stato quello con più capi di stato e rappresentanti politici partecipanti della storia (superato poi solo da Giovanni Paolo II).
In realtà attraversare in autobus
Novi Beograd, sulla sponda occidentale della Sava, è di aspetto moderno e sovietico, con i tanti casermoni in fila, tuttavia l'ambiente fatto di prati verdissimi e curati e la presenza di varie notevoli architetture ne rende la visita non trascurabile. Da segnalare sono infatti il centro congressi Sava Centar, il Museo di Arte Contemporanea, il Palazzetto dello sport, l'immenso Novi Beograd è necessario per arrivare al villaggio di Zemun, uno dei luoghi più piacevoli della capitale serba. Ora inglobata nell'agglomerato urbano della metropoli, questa tranquilla cittadina sulla sponda meridionale del Danubio conserva ancora l'aspetto di quando era l'ultimo baluardo asburgico contro l'impero ottomano, con le sue case ottocentesche e le stradine acciottolate. Una buona idea è quella di raggiungere il posto prima del tramonto e godersi i negozi dell'isola pedonale, la bella passeggiata sul lungofiume e la vista panoramica dalla cima della collina sulla quale sorge la torre Kula Sibinjanin Janka, risalente alla fine del XIX secolo, per poi scegliere uno dei tanti ristorantini di pesce in riva al fiume, o uno dei locali nell'area pedonale, e fermarsi per cena. Palata Srbije, che ospitava il governo federale della Jugoslavia e ora è invece sede di quello serbo, e il grattacielo Zapadna Kapija.
Belgrado negli ultimi anni sta salendo alla ribalta per la sua vivacissima vita serale e notturna. Sia la zona pedonale della A Belgrado infine si mangia davvero bene, con piatti che fondono la tradizione greca-turca e slava (come i classici Obbligatoria è poi una serata a cena nelle Almeno tre giorni e tre notti sono indispensabili per farsi un'idea abbastanza completa di Belgrado e potersela godere a pieno, tuttavia complici alcune interessanti escursioni comodamente fattibili in meno di una giornata (come per esempio a Novi Sad), il relax in spiaggia nel parco
Stari Grad che a Dorcol c'è parecchio movimento, legato principalmente però alle birrerie e ai ristoranti, taverne e caffetterie, mentre la punta di diamante della movida notturna sono sicuramente gli cevapcici, la pljescavica, le verdure ripiene e le insalate che somigliano alla kafane di Skadarljia (io sono stato nella Ada Ciganlija, dove un braccio della Sava è stato trasformato in lago artificiale e si può anche fare il bagno, e la sfrenata vita notturna, la meravigliosa capitale serba può coprire comodamente un soggiorno anche molto più lungo. Zlatni Bokal, ottima, ma credo che più o meno una valga l'altra) e a mangiare pesce di fiume a Zemun (io ho provato con soddisfazione il Danubius). In tutti questi posti, così come ovunque in città, i prezzi sono molto contenuti e in generale la Serbia è una nazione parecchio economica. koriatiki) a quella asburgica (la karadjordjeva snicla ne è un esempio), però per gustarla a pieno è meglio uscire dalla zona pedonale e andare a cercare le taverne tradizionali nei quartieri meno turistici. A Dorcol il ristorante Sarajevski serve dei cevapcici strepitosi in una focaccia fragrante, e proprio lì accanto una pescheria prepara del fritto a portar via; a fianco della chiesa di San Michele, a Savamala, c'è poi la kafana (taverna) ?, che sembra sia la più antica della città, con cucina tradizionale. Anche Vracar sarebbe probabilmente da esplorare attentamente dal punto di vista gastronomico, ma non ho avuto occasione. splavovi, ovvero i bar, club di musica dal vivo e discoteche ospitati su barconi e chiatte ormeggiate in riva al fiume. La maggiore concentrazione di questi si ha a Novi Beograd, e più precisamente sulla Sava proprio di fronte alla cittadella di Kalemegdan e sul Danubio a metà strada tra la città vecchia e Zemun, in corrispondenza dello storico Hotel Jugoslavia e del suo vecchio Casinò.