Belive it or not: Sulle lacune della catena alimentare
Da Royaldriver
Sulle lacune della catena alimentare
Propone in tv ricetta per cucinare i gatti. Sospeso l’esperto della prova del cuoco
ROMA
- Beppe Bigazzi è stato sospeso da «La Prova del cuoco». Ad annunciarlo
in trasmissione è stata la stessa conduttrice Elisa Isoardi. Il motivo
della "sanzione" è legato a una puntata della scorsa settimana in cui il
gastronomo ha dato al pubblico una ricetta sui gatti, non nascondendo
il fatto che lui li mangia. Bigazzi, da 10 anni volto popolare della
trasmissione Rai, si difende spiegando di essere stato frainteso. «Negli
anni '30 e '40 come tutti gli abitanti della Val d'Arno a febbraio si
mangiava il gatto al posto del coniglio, così come c'era chi non avendo
niente andava a caccia di funghi e tartufi non ancora cibi di lusso.
Questo non vuol dire mangiare oggi la carne di gatto, ho solo rievocato
usanze». Contro l'uscita di Bigazzi era insorta però la Protezione
animali e anche il sottosegretario alla Salute con delega alla veterinaria, la leghista Francesca Martini :”I gatti
sono animali d'affezione tutelati dalla legge 281 del 1991 che nell'
art.1 comma 1 recita: ‘Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli
animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i
maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta
convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e
l'ambiente’. Ai responsabili di quanto accaduto potrebbe venire imputato
il delitto di istigazione a delinquere previsto dall’art. 414 del
Codice Penale, in quanto sancisce che ‘chiunque, per crudeltà o senza
necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da
tre mesi a diciotto mesi’.
Noi
di Believe it or not non abbiamo dimenticato l’ondata di indignazione
che ci scosse, alla notizia dell’ ingiustificata dipartita professionale
del povero Bigazzi.
A un anno dall’accaduto, non si può lasciare alle
spalle il fatto, dimenticandolo come l’ennesimo episodio di trash
televisivo. Quando si parla dell’epurazione di Bigazzi dalla rai, sono
in tango principi cardine che regolano l’esistenza di una democrazia;
principi violati.
Libertà
di espressione, prima di tutto. Che cosa ha fatto Bigazzi se non
proporre un piatto tipico di un certa cultura gastronomica, specificando
in aggiunta il particolare contesto storico di riferimento. Dove è il
crimine?
Non
dimentichiamo la libertà di scelta. Per quale motivo occorre sollevare
il gatto da una considerazione culinaria, che interessa qualunque
creatura animale, messa in terra a nostra completa disposizione?
Perché è intelligente, si può dire. Ma non certo meno del maiale!(nella ‘fattoria degli animali’ di Orwell, chi è che comanda?).
Perché è carino e coccoloso? E’ il gentile coniglietto no? Da Levis Carroll a Bugs Bunny è stato il beniamino di intere generazioni!
Perché è contrario alla nostra cultura? Ma chi può permettersi di giudicare le abitudini alimentari di chicchessia?
Convenzioni
arcaiche hanno portato a differenziare il mondo animale tra specie
commestibili e no, secondo principi che possono essere arbitrari e
prescindibili. Tutti quanti però siamo tenuti a rispettarli, per non
incorrere in quelle sanzioni penali previste da una folta
giurisprudenza-che và da ordinanze municipali a convenzioni europee- creata appositamente per tutela sopratutto certe categorie animali.
Il
cibo è diventato morbo e mito dei nostri tempi. Dalla mucca pazza
all’influenza aviaria, dall’ ‘obesità al bulimia, sono innumerevoli le
patologie proprie di un rapporto sempre più problematico.
Eppure esiste una soluzione per un approccio molto più semplice e ‘diretto’, ma soprattutto meno invasivo e inquinante.
Pensateci,
abbiamo sotto il naso una abbondantissima disponibilità di carne di
prima scelta, allevata con cura, in modo sostenibile, resa sana da una
vita all’aria aperta.
Come fermare l’allevamento industriale, l’inquinamento connesso, i dubbi sulla qualità e provenienza?
Semplice,
mangiamo cani e gatti!! Vogliamo la carne? L’abbiamo dietro casa, e a
beneficio del valore dell’animale, possiamo scegliere un sistema
indolore e veloce (in rispetto alla legge 281!), senza considerare la
soddisfazione di far rinascere le vecchie tradizioni della macellazione
casalinga!
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