Chi è la Bella addormentata di Marco Bellocchio? La risposta sembrerebbe molto semplice: Eluana Englaro. Il film non parla di lei? In parte sì. Il caso Englaro fa da drammatico sfondo alle drammatiche vicende intrecciate delle 3 drammatiche storie raccontate dalla drammatica pellicola. La prima storia può anche essere vista come doppia, considerando che si concentra sulle vicende differenti di padre e figlia, accomunati dalla morte della moglie/madre che si trovava in una situazione analoga a quella di Eluana. Il padre, Toni Servillo, è un senatore del Pdl con degli scrupoli di coscienza: votare o non votare la legge pro-life promossa dall’allora premier oggi povero infermo Berlusconi? Proprio come in “Genie in a Bottle” di Christina Aguilera, o quasi, il partito dice sì, ma il suo cuore dice no.
"Io e te, 3MSC!"
"Hey, ma che stai a dì? Mi sa che hai sbagliato sceneggiatura."
"No no, è proprio così..."
Alla faccia della suora! Uno si può domandare perché in un film come questo sia stata inserita una storiella d’amore che potrebbe essere tranquillamente uscita dalla mente perversa di un Federico Moccia o di una Stephenie Meyer, e alla fine la risposta viene data. Ed era meglio se non veniva data.
Ed era meglio se la Rohewacher non gliela dava. ATTENZIONE SPOILER Grazie alla notte insieme al ragazzo, Alba Rohrwacher scopre cos’è il vero amore e capisce che il gesto del padre è stato un atto d’Amour. Cioè, ‘sta qua s’è fatta una scopata e bom, di punto in bianco riesce a comprendere l’amore dei suoi genitori andato avanti probabilmente per anni? Manco Moccia e la Meyer avrebbero osato tanto… Per non parlare del fratello disturbato del ragazzo, un personaggio buttato nella mischia del tutto a caso e per nulla approfondito. FINE SPOILER, PER ORA
La vera Bella addormentata di Bellocchio non è però la madre dell'Albachiara Loacker, ne lo è la stessa Alba Rottweiler o come cazzo si scrive. Potrebbe essere allora la bella fanciulla in coma del secondo episodio, quello con GianMarco Tognazzi e Isabelle Huppert? Isabelle Huppert Signora della Simpatia che tra questo film e Amour è un po’ l’equivalente per il cinema sull’eutanasia di Christian De Sica per i cinepanettoni. Questo episodio appare a un certo punto e viene inserito in maniera casuale all’interno della pellicola, per poi essere fatto evolvere in maniera scontata e chiuso alla buona. Un episodio riempitivo che ci suggerisce come la vera bellocchiana addormentata non sia nemmeno la bionda fanciulla in coma.
La terza storia è quella (leggermente) più interessante. È anche quella che in apparenza c’entra meno con il caso Englaro. Maya Sansa è una tossica persa con manie suicide. Non è costretta a vivere in un letto, ma la sua vita le pesa comunque e vorrebbe morire. Un dottore però non ci sta e prova a salvarla. ATTENZIONE SPOILER AGAIN Alla fine di questa favoletta, il dottore, anche se non è che sia proprio il Principe Azzurro, bacia la toxic Sansa, che non è proprio una principessina, e la risveglia dal coma della sua vita. Scena dall’alto valore simbolico o semplicemente la chiusura più scontata che ci poteva essere per tale vicenda? Fatto sta che almeno questa, tra le 3 storie, è quella più in linea con il titolo favolesco, ma attenzione, perché non è nemmeno Maya Sansa la vera bellocchia addormentata. FINE SPOILER AGAIN
"Se voti Silvio, ti restituisce un fisico come quello di Taylor Lautner."
"Ma uffi, io preferisco Robert Pattinson..."
La questione eutanasia sarà anche affrontata attraverso una pluralità di sguardi, e questo è un pregio (l’unico?) del film, ma è sempre affrontata in maniera troppo morbida, senza mai andare a incidere, a colpire nel segno. L’affondo non arriva nemmeno nella vicenda politica. La storia di un senatore italiano e per di più del Pdl che si dimette? Ma per favore. Questa, più che una fiaba, sembra una storia di fantascienza. (voto 5-/10)
"Ci metto la lingua o no? Massì, così si sveglia prima!"