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Pufffff... soffiamo via un po' di polvere da questo blog... ammazza, era parecchio che nessuno entrava qui dentro, eh? Me compreso, per carità: ma è difficile vedere la bellezza, e tanto più parlarne, quando intorno tutto congiura a favore del brutto, dell'abbrutimento fino alla laidezza. Ma questo è un blog di resistenza all'incedere del brutto, no? E la resistenza sa nascondersi, nei tempi peggiori, per essere più efficace al momento più opportuno. Penso che nessuno abbia smesso di crederci, abbiamo solo nascosto la brace sotto la cenere.
Parlando di bellezza, non è possibile tacere dei canoni della bellezza estetica umana, e femminile in particolare. So di non dire nulla di nuovo, se affermo che il corpo femminile è quello che ha patito di più l'insulto dei capricci maschili, che di periodo in periodo hanno esaltato un genere di figura a discapito di un altro, imponendo canoni estetici a volte anche improbabili, decidendo l'immagine che la donna deve dare di sé : la foto di apertura è un esempio evidente di questo, e ancora di più il video da cui le immagini sono tratte; volevo però riflettere su quanto questa necessità indotta sia interiorizzata anche dalle vittime di questa che, di fatto, è una discriminazione.
La mia compagna è bella. Non sono io che la vedo bella perché la vedo attraverso gli occhi di un uomo innamorato, io credo che sia oggettivamente bella: forma regolare del viso su cui spiccano sguardo e sorriso luminosi, naso diritto e proporzionato, mento né sfuggente né pronunciato, guance morbide ma toniche, pelle che con l'abbronzatura assume una tonalità che ricorda la crosta del pane: bella e basta, senza se e senza ma. Nuda, poi, è una dea, ed esattamente una Venere callipigia, natiche e seni scolpiti nel marmo: è una gioia assoluta per i miei occhi, e non manco mai di dirglielo. Eppure, lei se ne schermisce e nega di esser bella, probabilmente perché non si sente perfetta per quelli che sono i canoni imposti.
Eppure, è abbastanza evidente quanto mistificatorio e aleatorio sia il concetto di bellezza femminile, che ormai varia non soltanto di epoca in epoca, ma di decennio in decennio: di nuovo, il video in fondo al post è un esempio lampante di questo.
Va meglio a noi maschietti: non soltanto i canoni estetici son rimasti sostanzialmente invariati nei millenni e per uniformarsi ad essi basta un po' di fatica in palestra, ma tantissime figure di riferimento e modelli considerati di successo sono uomini del tutto normali, a volte pure bruttini, come è spiegato benissimo in questo articolo di William Leith, che si spinge anche oltre, nel considerare come la bellezza, per una donna, sia una sorta di condicio sine qua non anche per essere valutate in sedi che con l'estetica non dovrebbero avere nulla a che fare.
Quante donne stupende ho visto nascondersi e mortificarsi perché afflitte da una taglia 48, o semplicemente da una circonferenza fianchi disallineata rispetto ai canoni della pubblicità televisiva! Aprite gli occhi: voi, come noi, abbiamo tutti subito lo stesso lavaggio del cervello che lamenta aver subito Dustin Hoffmann, citato nel suddetto articolo di Leith. Non solo - quarant'anni di femminismo più tardi - sarebbe ora di valutare una donna per ciò che è e non per come appare, ma anche di rivendicare con forza che non solo i canoni correnti, e spesso artificiosi, corrispondono a una reale bellezza, perché l'occhio di un uomo che viva nel mondo reale sa apprezzare molte più sfumature di bellezza dell'obiettivo di una telecamera.