Bellano, 23/24 luglio- “Coppa Colombo” Trofeo Nazionale Dinghy Classico

Creato il 29 luglio 2011 da Andrea

Stavolta vado. E’ deciso. Vado alla prova di Bellano del trofeo del Dinghy classico perché l’altro anno mi ero trovato proprio bene, con cinque prove con venti medi fatte tutte di un fiato, dopo la “passione” del vento di bracciano al campionato Italiano….. Vado dico e mi trascino in macchina quel “simpatico rompiscatole” del mio amico Ezio. Oramai è una presenza costante. Non penso di poter fare un viaggio senza di lui a fianco o sul luogo di regata. Ma lui in macchina , ragazzi, fa passare sonno e stanchezza del viaggio. Gli aneddoti si sprecano e con quel chioggiotto artistico, le perle di saggezza diventano dei "diamanti” di saggezza, “Bulata bulata, tira fora i corni se no te schisso” non è una frase in aramaico antico, ma riguarda l’ipotesi che una lumachina uscisse dal suo guscio… Non vi spiego a cosa fosse riferito ma non importa. Comunque chioggiotto purosangue con slang marinante. (marinante: di sottomarina di Chioggia n.d.r.) Arrivamo. In ritardo per la cena di Giuseppe del venerdì ma in tempo per una pizza …in piazza a Varenno. “ Cossa ghe xe de meio de na pissa e na bira?” Già , giusto , come direbbe George (siamo dalle sue parti) “What else?” La notte scorre tranquilla tra un ronchisare leggero dell’Ezio e qualche sporadica bevuta di acqua del suddetto di notte. Devo parlarne alla moglie . Passi per il deglutire “pallido ed assorto” ma il rumore della bottiglia di plastica…..Sabato. Sveglia presto e preparazione della barca. Schiviamo con magie da Harry Potter i solerti vigili di Bellano e armiamo le barche. Rivedo i soliti amici con qualche importante defezione. Manderò un messaggio a Titti perché questa non me la doveva fare: se non c’è lui chi mi diverto a battere? Vabbè pare ci sia vento, ma non troppo ,ma nemmeno troppo poco. Franca ed Henriette del Comitato ci cacciano in acqua senza troppi fronzoli e via si parte. C’è di tutto: sole pioggia acqua vento, neve, lucciole, falchi, gabbiani ricchi premi e cotillons.La regata vede lo strapotere di Alfio Valente con il mio amico Ezio ottimo secondo e Filippo la Scala terzo. Io male la prima ,benino la seconda ma in tempo per correre tutti a casa prima che arrivi il groppo da est che tutti temevano…. Disarmiamo e albergo. Ezio si sdraia con la promessa di una rapida dormitina. Io mi faccio una doccia, leggo i primi trenta canti dell’inferno, faccio una mezza maratona, intrattengo una relazione sentimentale con la receptionist dell’albergo (magari…ma non è vero…non mi fila nessuno…) e finalmente Ezio si sveglia con la tipica frase “ Go da ver dormio na mesa oreta….” Vabbè, penso, è più vecchio di me e si stanca di più…Torniamo verso Bellano per la cena. Diciamo che mi ricorda il Piovego ( i padovani sanno di cosa parlo…) ma il mago è gradevole e la riffa di Ballarin fa vincere a tutti cose bellissime e assolutamenti ,,,utili. Giuseppe sta sul palco quella solita oretta e mezza e subito dopo io me ne vado a mangiare un gelato e a farmi due chiacchiere in paese. Notte. Il Massimo patavino, gufa su un vento di burrasca per l’indomani ma nessuno gli crede. Domenica. Sveglia presto e barca armata.Fino alle dieci la burrasca prevista non si vede. Dopo si. 23-26 nodi di venti da nord ci fanno sperare che Franca voglia tornare presto a Viverone , ma lei dura e pura fa su e giù , dal circolo al centro del lago, per controllare. Quando anche le paperelle di Bellano danno forfait, anche Franca ci dà il tutti a casa….. E’ finita, l’Ezio secondo vince i soliti due o tre premi, e cioè il più vecchio chioggiotto della Valsassina, il più grande bevitore di acqua dalle bottiglie in plastica di Varenna, il più vecchio rompiscatole del nord est, il pollice più verde di Lecco, il leghista mancato di Pontida, il più lontano chioggiotto da Como, il premio per essere diventato il più buon chioggiotto della val Brembana e dulcis in fundo anche il premio per la migliore prestazione in doccia a Villa cipressi con doccia effettuata nel tempo record di 8 minuti e 36 secondi……Non me ne dimentico nessuno? Non credo….. A casa, saluto Veronica di Mediasail, mi viene in mente la canzone di Bennato “Feste di piazza” e la malinconia dei ritorni , ma mi passa tutto perché l’Ezio continua a sciorinare aneddoti di tutti i tipi prendendomi in giro sulla mia capacità di guidare, messaggiare e telefonare tutto allo stesso tempo. Mica vero. Io quando guido, rispetto i limiti e il telefono proprio me lo scordo. Non ci credete? Giuro sulla testa di Ezio che è come se fosse un figlio…. Tanto lo fanno anche i politici di fama. Alla prossima.(da www.dinghy.it di elleaz)

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