Belle fresche #5

Creato il 28 aprile 2015 da Salone Del Lutto @salonedellutto

Oltreché in brillanti da indossare al dito, pare che le ceneri possano trovare un altro utilizzo, in un dildo contenuto in un grazioso cofanetto multitasking. Ma amore e morte sono connessi anche a Taiwan, dove le vedove ingaggiano spogliarelliste per danzare intorno alla tomba del defunto. Andiamo poi nel cimitero di Brescia, che a breve si riempirà di cartelloni pubblicitari, e infine in una camera di ospizio, dove per la prima volta la 102enne Alice Barker si vede sullo schermo, quando ai tempi d’oro ballava lo swing.

Dildo per vedove in-consolabili

La notizia che ha fatto tremare i luttuosi, questa settimana, riguarda un oggetto particolare ideato da Mark Sturkenboom. L’invenzione, in realtà, non è poi così nuova, risalendo all’aprile del 2013. Ma va bene parlarne adesso. Il suo nome è 21 grammi, ed è un’urna-scatola della memoria. Di che si tratta? Un cofanetto bianco, di 15x15x25 centimetri per due chili (e 21 grammi) di peso. Al suo interno, un vibratore di vetro trasparente e si spera resistente, con all’interno una capsula d’oro. È lì che la vedova può riporre le ceneri del marito per ritrovare con lui l’intimità ogni qualvolta lo desidera. Ma c’è di più: la scatola funge anche da amplificatore e sul retro c’è il vano per infilare l’i-phone, quindi se ricordando il vostro caro volete anche ascoltare la vostra musica preferita, c’è modo di farlo. Ma c’è ancora di più: all’interno della scatola, oltre al vibratore, c’è anche una pompetta per diffondere il profumo (il dopobarba dell’amato, magari, o qualche essenza di pino silvestre, sandalo, patchouli, fate voi…). E infine c’è di più: per garantire massima intimità e riservatezza, il cofanetto può essere chiuso con una chiave d’oro, e la stessa potete appendervela al collo con la sua catenella come prezioso monile. Ecco. 21 grammi è stata progettata, come afferma il suo inventore, per vivere un’esperienza intima, romantica, per dare seguito all’amore e al desiderio di contatto che si provava in vita. L’intento è nobile, l’oggetto è anche bello, ma, per me, presenta molti difetti. Il primo di tutti la tendenza al multitasking, che io reputo uno dei danni maggiori del nostro tempo: il telefono che fa il caffè, la macchina del caffè che suona, il vibratore-urna-amplificatore-diffusore-di-essenze. Non so, a me questi oggetti danno fastidio. Inoltre, a livello estetico, preferisco altri modi per tenere con sé un pezzo dell’amato: ad esempio le spille vittoriane realizzate con i capelli del defunto, una sua falange messa sottovetro e portata al collo, robe così… Da ultimo, datemi pure della bigotta conservatrice, ma per me il barattolo con le ceneri sul davanzale della finestra è abbastanza un must. E mi immagino esattamente nella situazione che Sturkenboom vorrebbe evitare alle vedove 2.0, quella in cui al barattolo gli parlo, con tenerezza, amore e nostalgia, e gli racconto le mie giornate senza di lui e con lui.

Per vedere l’invenzione di Mark Sturkenboom, andate qui, su Designboom.

Balletti osè in onore del morto

Ma passiamo ad altro. A Taiwan, dove le vedove sono più realiste e pragmatiche, non se lo sognano lontanamente di portarsi sempre appresso il marito, anche dopo la di lui morte. Cosa avviene, dunque? Be’, intanto la morte non viene vissuta tanto come un momento di contrizione, quanto come un saluto festoso, un momento di celebrazione per il defunto. E per farlo ci vogliono tanti amici, buona musica (ehm), e soprattutto una vedova onesta e comprensiva, che sa bene che suo marito ha spesso fatto il cascamorto con giovani di belle speranze. E allora? Allora la vedova onesta e comprensiva alza il telefono e chiama delle ballerine giovani e aitanti, che mezze nude ballano intorno alla bara. Un’usanza che sta ampiamente circolando in rete ma che, temo, non abbia la facoltà di far resuscitare i morti.

Cimiteri a caccia di sponsor

E arriviamo da noi, in Italia, e precisamente a Brescia, dove è stato divulgato un bando pubblico per la gestione e la manutenzione delle aree verdi dei cimiteri cittadini. Tutti eccezion fatta per il Vatiniano. Le aziende interessate e partecipanti dovranno occuparsi della gestione delle aree verdi e in cambio – udite udite – otterranno la possibilità di apparire con manifesti, cartelloni e banner pubblicitari agli ingressi dei cimiteri. Io ci ho fatto un pensiero, e ho immaginato enormi cartelloni che inneggiano al Salone del Lutto. Per me sarebbe abbastanza il massimo. Ma no, dài, a parte scherzi non penso che la cosa, a parte un sorriso iniziale mi piaccia… C’è pubblicità sempre e ovunque, i morti e i loro congiunti mi sembrano davvero l’ultima frontiera, e i cimiteri, poveretti, lasciateli stare così come sono. Anzi no, investite sul restauro delle tombe, immaginate dei percorsi culturali, magari, ma teneteli fuori dalle logiche dell’advertising. A meno che non si tratti di advertising mirato. Chissà cosa pensa al proposito il signor Mellerud…

Per saperne di più, leggi Brescia Today

La prima visione a 102 anni

E infine la notizia più bella, che come spesso accade riguarda una supervecchia. Alice Barker oggi ha 102 anni compiuti da poco. Negli anni Trenta e Quaranta, però, danzava che era un piacere, e lo swing ce l’ha ancora nel sangue. Non si era mai vista sullo schermo, o perlomeno si pensava che tutte le “prove” di quello che è stata fossero andate distrutte. E invece no, con l’aiuto di Jazz on Film un filmato è riemerso e su un tablet sono riusciti a mostrarlo a questa splendida vecchina, magra come un chiodo e ancor lucidissima. Mentre si guarda si indica, segue la musica col dito e la mano e spiega perché, ai tempi, il suo soprannome fosse chicken little. Si guarda e si riguarda, e guardarla e riguardarla è pura gioia. Alice, sei meravigliosa…

a cura di Silvia Ceriani


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