- Anno: 2015
- Durata: 99'
- Distribuzione: Notorious Pictures
- Genere: Commedia
- Nazionalita: Francia
- Regia: Christian Duguay
- Data di uscita: 08-December-2015
Belle & Sebastien – L’avventura continua diretto dal regista canadese Christian Duguay, il sequel del fortunato Belle & Sebastien (2013, regia di Nicolas Vanier) arriva oggi, martedì 8 dicembre, in sala in 500 copie.
Sinossi: Dopo lo straordinario successo del primo capitolo, tornano Belle e Sebastien in un’avventura con più azione, nuovi importantissimi personaggi e sempre tante, tantissime emozioni. Sebastien attende con ansia il ritorno di Angelina che è in procinto di tornare a casa con tutti gli onori: è infatti stata insignita di una medaglia al valore per i servizi resi nel corso della guerra. Il giorno tanto atteso arriva ma Angelina rimane vittima di un terribile incidente aereo e data per morta dalle autorità locali. Sebastien però non si rassegna all’idea di averla perduta e decide di andare a cercarla insieme al nonno e al suo inseparabile amico a quattro zampe. Nel corso della spedizione di salvataggio Sebastien si troverà di fronte ad una grande scoperta che cambierà la sua vita
Ispirati dalla serie di racconti Belle & Sebastien dell’autrice francese Cècile Aubry, gli sceneggiatori Fabien Suarez e Juliette Sales hanno seguito il periodo che porta Sebastien dall’infanzia alla soglia dell’adolescenza, sul finire del 1945; come sfondo la Seconda Guerra Mondiale che sta per volgere al termine. Da un punto di vista narrativo è un film che si differenzia dal primo, in cui lo snodo drammatico era molto forte; nel film diretto da Duguay il ritmo è più serrato e incalzante, c’è più avventura ma c’è anche molto spazio per i sentimenti e per la crescita di un nuovo legame, quella del giovane protagonista (interpretato nuovamente da Félix Bossuet) con il padre ritrovato, Pierre.
Pierre, interpretato da Thierry Neuvic, arrivato al grande schermo nel 2000 con Storie di Michael Haneke, rappresenta l’elemento nuovo, il cui legame con il figlio Sebastien si costruisce e cresce gradualmente e non senza intoppi; e in questa bella storia di padri e figli che si ritrovano dopo una serie di difficoltà, di incomprensioni e di cose non dette, ci sono anche Cèsar (Tchéky Karyo, che vanta collaborazioni in casa, con Vincent Cassel, Gérard Depardieu e Jean-Jacques Annaud e fuori casa con Ridley Scott e Michael Bay) e la figlia Angelina (Margaux Chatelier).
Sebbene compaia poco nel film, Angelina è il motore narrativo della storia: Cèsar e Sebastien si mettono in moto per cercarla e chiedono aiuto a Pierre; lo sviluppo degli accadimenti avviene proprio grazie all’ostinazione di Sebastien, convinto che la giovane, che tutti credono morta in un incidente aereo, sia invece viva. E Angelina rappresenta anche il coraggio, che per una donna di quegli anni voleva dire spingersi verso la realizzazione personale. La giovane partecipa alla Resistenza e ha progetti per il futuro; anche Gabriela, coetanea di Sebastien, che lui e il padre incontreranno durante le ricerche di Angelina, rappresenta un femminile diverso, ma nonostante la sua giovane età non ha ancora maturato la consapevolezza della propria femminilità e del coraggio di seguire le proprie idee. E’ un personaggio secondario che seppur raggiunga i protagonisti nella seconda parte della storia, trova un suo spazio per crescere e maturare. E anche lei, come Sebastien e come Angelina ha, forse, un padre da “ritrovare”.
Christian Duguay, che nella sua carriera di regista ha girato film d’azione (tra cui Screamers, 1995, tratto dal romanzo di Philip Dick) è stato letteralmente sedotto dalla storia: quando era bambino correva a casa a vedere il cartone animato di Belle e Sebastien (e suo figlio si chiama Sebastien); il primo film gli era piaciuto, quando ha letto la sceneggiatura del secondo è rimasto colpito dal modo in cui questa andasse a fondo nell’interiorità dei personaggi e dei rapporti.
E dal canto suo Duguay si è fatto apprezzare dagli sceneggiatori per la sua precisione e attenzione al testo, come ricordano loro stessi: “ci ha chiesto di leggergli ad alta voce la sceneggiatura per ricevere una serie di indicazioni che non erano su carta. Voleva che ogni dettaglio fosse utile in fase di riprese e ha preteso sempre molta chiarezza da parte nostra.” E in un film dove due dimensioni molto forti come azione e sentimento si amalgamo Duguay si è rivelato un eccellente direttore d’orchestra e ha saputo concertare l’aspetto emotivo, e quello tecnico e logistico.
Girato sulle Alpi dell’Alta Moriana e della Vanoise, la natura non fa soltanto da sfondo ma diventa personaggio, potente al punto tale da dirigere il corso della storia e amplificare in certi punti le emozioni.
Anna Quaranta