Scrivendo su siti che hanno funzione più di consumo che valutazione dello scritto in sè e sono di mia proprietà (per quel che valgono) letteraria, quando mi sembrano degni li trascrivo qui, tanto
da mangiar nostrano
c’è sempre d’aver il denar in mano e
io ho sol la penna e non è di un cappone
ma sol d’inchiostro son il piccolo padrone!
La bellezza
Il regista Paolo Sorrentino ha dato la sua visione reale e piuttosto negativa della decadenza dei valori assoluti e canoni storici a cui ci si faceva riferimento per designare il bello.
Ovviamente la bellezza a mio avviso è uno dei 3 parametri per dare un senso positivo all’esistenza sopratutto dal punto di vista prettamente laico e sociale. Gli altri sono il vero e il giusto.
Se diciamo che il Colosseo è bello, La Chiesa di Notre Dame a Parigi, il quadro della Gioconda di Leonardo ecc.. probabilmente avremo il 99.99 % di persone che diranno che è bello.
Non c’è un tempo dedicato al ragionamento: la vista , ma se fosse la musica sarebbe l’udito, emetto subito il suo predominante impulso al godimento e il cervello non può far altro che seguirla.
Se invece leggo un brano dei Promessi Sposi qui la bellezza è collegata all’uso della ragione, al suo allenamento, alla perseveranza, alla fatica di analizzare, ricostruire. Una bellezza che avrà alti valori oggettivi ma non pari a quel 99.99% e vorrei anche dire variabili nel tempo e forse in discesa per i periodi attuali.
Quindi una bellezza che determina anche una distinzione di cultura, di classe, di istruzione. Se la bellezza deve essere un perno della vita essa ha bisogno di essere alimentata altrimenti molte cose saranno percepite belle ma creeranno una casta, e quindi non si favorirebbe la giustizia (è un diritto al percepire il bello, l’anima ne acquista virtù, sapienza e forse tolleranza).
Quindi mi sono domandato se un Picasso sarebbe equivalente ad un Giotto.
Io godo della rappresentazione in scala dell’oggetto e faccio fatica ad ‘una libera interpretazione di segni pittorici, ma avere un Picasso sarebbe una fortuna perché è bello o raro, o perché divide la massa?
La bellezza deve far aumentare la condivisione o essere una delle tante discriminazioni sociali?
La bellezza di una donna .
Anche qui è necessaria una visione immediata, senza che lei se ne accorga altrimenti le mie sensazioni sarebbero totalmente prese dal possesso mentre il giudizio deve essere sulle forme.
La donna bella è lo splendore, per me uomo, ma anche qui i canoni si sono modificati: in carne negli anni del boom, magre negli anni 80, formose negli anni 90-2000, ora molto più equilibrate.
Ma l’estetica non può prevaricare sull’essenza, saremmo esposti a sbandamenti, a delusioni, ecco la necessita della terna, per accettare anche il nostro cambiamento che , non solo limitato allo specchio, ci consente di recuperare l’arte del vivere godendo di verità e giustizia, spesso nascoste e faticose da ricercare.