Magazine Cultura
I dischi dal vivo non sono sempre stati considerati un prodotto di serie A. All’inizio, negli anni '60 ed ancora nei primi '70, le case discografiche registravano poco, male e mal volentieri gli show degli artisti. Stampare un disco dal vivo era considerato poco più (o poco meno) di un riempitivo per un momento di vuoto creativo o per la scadenza di un contratto, sul modello di un Got Live If You Want It! degli Stones, o della seconda parte di un disco povero di materiale come Wheels Of Fire dei Cream.
I Beatles stessi, quelli che scrivevano le regole e le mode della nuova musica, non pubblicarono mai un disco in concerto.
I concerti stessi furono a lungo considerati dai discografici solo un mezzo per pubblicizzare i dischi dell’artista e a lungo consistettero in un circo di più musicisti che si alternavano con poche canzoni a testa, ad un prezzo del biglietto irrisorio - come il tour three bobs della Charisma che portava in giro i Genesis di Peter Gabriel, i VDGG di Peter Hammill e le altre band della label per 30 pence a biglietto. I tour potevano chiudersi in perdita perché i soldi arrivavano dalla vendita dei dischi.
Esattamente il contrario di quello che avviene oggi, dove i dischi vendono pochissimo, sono scaricati gratis dai giovani e servono per pubblicizzare gli show delle star i cui biglietti arrivano tranquillamente a costare 40, 60, 100 dollari (o euro).
I dischi dal vivo avrebbero cominciato a conquistare una loro dignità a cavallo del 1970 con successi di classifica come Live At Leeds degli Who, Get Yer Ya-Ya's Out! degli Stones, Undead dei Ten Years After, persino Pictures At An Exhibition degli EL&P. Furono le smisurate vendite di doppi live come Frampton Comes Alive e Live Bullet ed il culto di lavori come Allman Brothers Band At Fillmore East a inventare il “doppio dal vivo”. Ai tempi del vinile era più facile individuare dischi dal vivo di culto: i live erano pochi nella carriera di un artista, non arrivavano di regola prima del quarto o quinto disco (quando c’era abbastanza repertorio) e difficilmente veniva bissato. Poi ci furono band che reinventarono il live-show. come i Grateful Dead, che dal vivo si realizzavano enormemente più che sui dischi in studio e le registrazioni in concerto cominciarono a moltiplicarsi.Non che il pubblico non fosse affamato delle registrazioni dei concerti. Erano le case discografiche a non capire. Tanto è vero che fu fiorente negli anni settanta il fenomeno dei bootleg, registrazioni pirata di bassa qualità degli show che passavano di mano fra gli appassionati a prezzi elevati. A tutta risposta i discografici invece di stampare quello che la gente chiedeva, mobilitavano i federali per sequestrare i dischi pirata. I più bootlegati furono probabilmente Dylan, Springsteen ed i Grateful Dead. Gli ultimi costruirono sui bootleg la loro leggenda, e furono i primi a vendere regolarmente le loro incisioni dal vivo. Dylan ha creato una propria Bootleg Series che stampa con regolarità delle vere chicche della propria carriera. Springsteen invece non lo ha ancora capito oggi, mostrando nel suo rapporto con i dischi una mentalità da pop star.Sul Mucchio Selvaggio alla fine dei settanta avevamo una rubrica chiamata Belli Legali e soprattutto dal Vivo, dedicata ai dischi live di culto.
Tutti gli appassionati hanno uno spazio particolare nel cuore e nella discoteca dedicato alle più mitiche testimonianze di cosa significa suonare il rock & roll in concerto. I più celebrati di quei dischi sono probabilmente questi:
Lou Reed : Rock n Roll Animal
Bruce Springsteen Live In The Promised Land (*)
Grateful Dead : Live Dead
Little Feat : Waiting For Columbus
Allman Brothers Band : At Fillmore East
Bob Seger and the Silver Bullet Band : Live Bullet
Who : Live At Leeds
Dr.Feelgood : Stupidity
Rolling Stones : Brussels Affair
Townes Van Zandt : Live At The Old Quarter Houston Texas
Doors : Absolutely Live
Ten Years After : Undead
Phish : A Live OneDave Matthews Band 2009 Lucca Italy
John Mayall : Jazz Blues Fusion
Sam Cooke : Live at the Harlem Square Club 1963
Wilco : Kicking Television: Live in Chicago
Van Morrison : It’s Too Late To Stop Now
Eric Claton : Was Here
Peter Green : Soho Session
+
Ian Hunter > Welcome To The Club Kinks > One For The Road The Rolling Stones > Get Yer Yas Yas Out Willy DeVille > Live Montreux 1994Frank Zappa / Mothers > Roxy & Elsewhere Bob Marley > Babylon By Bus Tom Petty > Pack Up the Plantation: Live! Bob Dylan > The Rolling Thunder RevueThe Runaways > Live In Japan Cheap Trick > At Budokan CCR > The Concert MC5 > Kick Out The Jams
i titoli di Mauro Zambellini:
Tom Petty The Live AnthologyVelvet Underground Live 1969David Johansen Live It UpWillie Nile Live from Streets of NYNirvana Unplugged in NYSteve Ray Vaughan Live at Carnegie HallJoe Ely Live Chicago 1987Marshall Tucker Band Way Out West Live in SF 1973Lynyrd Skynyrd One From the roadSouthside Johnny Reach Up and Touch The skyCarolyne Mas Mas HysteriaGarland Jeffreys Rock n’roll adultSteve Earle and the Dukes Shut Up and Die Like an AviatorDave Alvin and Guity ManDream Syndicate Live at Raj’sWilco Kicking TelevisionBob Dylan Live 1975 Rolling Thunder Revue Bootleg Series vol.8The Band The Last WaltzJimi Hendrix Experience Live at WinterlandPearl Jam Live at GorgeCounting Crows New AmsterdamGov’t Mule Live with a little help from our friendsWidespread Panic Light Fuse Get AwayLucinda Williams Live@the FillmoreJoni Mitchell Shadows and LightsTownes Van Zandt Live at Old Quarter Houston, TXLed Zeppelin The Song Remains the sameREM Live at Olympia in DublinJoe Cocker Mad Dogs and EnglishmenJimmy Page and The Black Crowes Live at the GreekPaul Weller Catch-FlameCream Wheels of FireWinwood and Clapton Live at Madison Square GardenThe Byrds Untitled
Live in the Promised Land / Winterland '78 è l'unico disco non legale della lista. Impossibile non citarlo perché nessuna altra registrazione è in grado di testimoniare altrettanto bene cosa fosse la E Street Band dal vivo...
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