Ben Affleck: l’amore e il disprezzo
L’amore deriva dalle sue (ormai indiscusse) doti come regista. Sono molti gli attori che hanno deciso di passare dietro la macchina da presa e dirigere: Kevin Costner, Mel Gibson e Clint Eastwood sono solo alcuni esempi, tutti accomunati dall’aver anche vinto un Oscar come Miglior Regista (Eastwood ne ha vinti addirittura due e ha ricevuto molte altre candidature, riscuotendo sempre ottime critiche). Ben Affleck non è l’ultimo ad aver preso questa decisione (vedi James Franco e, in futuro, Ryan Gosling) ma è sicuramente lui a meritarsi il titolo di outsider 2013 nella categoria grazie al film Argo (vincitore agli Oscar e ai Golden Globe nella categoria Miglior Regista).
Il disprezzo deriva invece dalla sua carriera come attore. Affleck non è mai stato, secondo molti, un interprete dotato di grandi capacità drammaturgiche. E molteplici critiche si sono sollevate alla notizia che avrebbe interpretato lui il ruolo del miliardario super eroe nel seguito del reboot dedicato a Superman, anche lui oggetto di critiche poco lusinghiere. Era abbastanza scontato che Internet e i social network sfornassero una miriade di commenti acidi e di prese in giro; sotto inserisco un paio di esempi, quelli che in effetti hanno strappato un sorriso anche a me:
Il perché del malcontento si può spiegare pensando alla precedente interpretazione di Christian Bale e specialmente al precedente incontro tra Affleck, la celluloide e i fumetti: Daredevil, trasposizione dedicata al guardiano cieco proveniente da Hell’s Kitchen, una pellicola dagli incassi appena appena soddisfacenti ma completamente stroncato dalla critica e dai fan del fumetto originale. Stessa sorte toccò al protagonista premiato con il Razzies Awards come Peggior Attore.
Sono concorde con il fatto che Man of Steel non sia un film di qualità; reggere il confronto con i Batman di Christopher Nolan è impossibile, ok, ma almeno potevano provarci… e dire che Nolan era coinvolto nel progetto…
Riconosco che Ben Affleck non è un attore di prima qualità e che Daredevil non è stato il miglior film tratto dal mondo dei fumetti.
Ma… C’è un ma. Anzi ci sono diversi ma…
Primo ma: la Coppa Volpi come miglior interpretazione maschile vinta nel 2006 grazie al film Hollywoodland, nel quale Affleck interpreta George Reeves (ai tempi interprete televisivo proprio di Superman).
Secondo ma: le sue interpretazioni in Shakespeare in Love, Will Hunting – Genio ribelle, The Town e Argo. Tutti film secondo me di ottima qualità, il primo dei quali vincitore dell’Oscar nel 1999 come Miglior film tra l’altro. Terrence Malick, uno dei più grandi registi moderni, ha voluto Affleck fra i protagonisti della sua ultima fatica, To the Wonder.
Terzo ma: il ruolo di Batman è sicuramente importante ma è uno dei pesi della bilancia. L’altro è quello di Superman, a cui penserà nuovamente a dare corpo e anima Henry Cavill.
Quarto ma: non è ancora trapelato nulla sulla sceneggiatura e, di conseguenza, sulle modalità che porteranno l’Uomo Pipistrello a calcare di nuovo la scena cinematografica. L’interpretazione di Christian Bale e la rilettura offertaci da Nolan sono state diverse rispetto a quelle di Michael Keaton e Tim Burton (meglio tacere sui film di Joel Schumacher… ), i primi due hanno offerto un Batman cupo, molto più drammatico, nel film Il cavaliere oscuro addirittura in equilibrio precario e tentato di cedere al suo lato oscuro: una scelta innovativa rispetto alle precedenti serie televisive e alle versioni animate offerte. Innovativa e di successo, un successo stratosferico. Chi può dire come si reincarnerà Batman?…
La cosa migliore è dare tempo al tempo. Spetterà ad Affleck e a Zack Snyder dare ragione alle critiche o confutarle.