(credits: brewersmission162.mlblogs.com)
Ben Rouse ha fatto tesoro del discorso di Steve Jobs all’università di Stanford nel 2005. Tutti ricordano “stay hungry, stay foolish”. Ben ha invece fatto sua la frase: “Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro”. A 20 anni gli hanno diagnosticato la leucemia. L’ha sconfitta due volte. A 24 anni è andato dal suo capo e gli ha detto: “Mi licenzio e parto per vedere tutte le partite della stagione dei Brewers”. Il baseball: è partita così la sua Mission 162.
La lunga avventura di Mission 162 del tifoso di baseball Ben Rouse
Ben Rouse ha visto quest’anno tutte le partite della sua squadra del cuore di baseball: 81 in casa e 81 in trasferta. Ha viaggiato quasi 69mila chilometri e passato quasi 700 ore seduto alla stadio. Ha raccolto la sua avventura in un blog con foto e filmati e i report del suo viaggio nel quale ha anche raccolto fondi e fatto propaganda per la “Be The Match Foundation”, che lo ha aiutato nella lotta contro la leucemia.
Per la prima volta ho letto dell’avventura di Ben Rouse su SportWeek della Gazzetta dello Sport e poi ancora sempre sul blog di Mario Salvini. La mia curiosità riguardava la maglia 162 dei Brewers mostrata con orgoglio da Ben Rouse al Miller Park di Milwaukee alla fine della sua mission. Per motivi di lavoro ho sentito Tyler Barnes, vicepresidente della comunicazione dei Brewers, che mi ha raccontato una parte della storia. Poi ho chiesto a Ben Rouse se voleva raccontarmi la sua versione.
Ben Rouse e Tyler Barnes rispondo alle domande di “Ama la Maglia” sulla maglia numero 162 dei Brewers
Ben Rouse ha risposto alle mie domande e sono lieto di riproporre le due interviste in originale qui di seguito. Per farla breve: il magazziniere dei Brewers ha regalato la maglia numero 162 a Ben Rouse il giorno della prima partita della stagione, ma lui l’ha conservata per indossarla all’ultimo match al Miller Park. Adesso ce l’ha a casa e sta pensando di metterla in cornice per arredare la sua taverna. Per la cronaca Ben Rouse sta bene ed è alla ricerca di un nuovo lavoro. Non farà il bis della sua Mission 162 e non è un grande collezionista di maglie di baseball, perché quelle originali costano tanto.
Ama la Maglia: When Brewers met Ben to talk about his project?
Tyler Barnes: We met Ben last winter after he reached out to us. At the time, he wasn’t really asking us for anything, but we really liked his story and decided to support his efforts.
Ama la Maglia: When did you start to think about the idea to travel and watch every game of the season?
Ben Rouse: Initially back in 2006. I went to 43 games that season including 14 away games in 7 other cities. I had a great time and started to think about possibly going to all 162 games of a season. I still had at least 3 years of school left so I kind of put it on the back burner. During the 2011 season, after seeing some money accumulate in my bank account after working for 6 months I decided I wanted to make it happen in 2012. I started planning once the schedule came out on September 13th, and the rest is history.
ALM: Was Brewers’ 162 number on back jersey a present by the team?
BR: Yes. It had to be specially made because if you make a customized jersey you can only have 2 numbers. On opening day I did some interviews for morning shows on the field at Miller Park and the Brewers Director of Merchandise Branding handed over some apparel, including the jersey. At first I thought I wasn’t going to wear it until the last game of the year as to not jinx it, but that didn’t last. I thought if I wore it during the season I might get some questions about it and I could tell my story, but that really didn’t happen. I don’t think many, if any, people actually asked me about the jersey when I wore it. It probably didn’t help that I was almost always wearing a backpack which covered up the numbers.
ALM: What about the 162 jersey now. Is it still yours or did you sell it to rise money for a special cause?
BR: I don’t think it would garner much money, as it has my name on the back, and I’m not that big of deal. I might continue to wear it or maybe I’ll have it framed to hang up in my man cave someday. A man cave is a term Americans use to describe a basement that a husband turns into his zone, with sports memorabilia on the walls and a giant TV to watch games on.
ALM: Are you a collector of baseball jersey?
BR: Not really. I only wear jerseys to games and I only want authentic ones, which are expensive, so I’ve only bought one.