Oggi la lista degli acquisti da portare al supermercato è sullo smartphone, la ricetta la si trova sulle applicazioni di cooking e per realizzare un piatto senza difficoltà ci si limita a guardare i video tutorial.
L’Artusi è finito a prendere polvere nella libreria e al suo posto c’è l’iPad, la tecnologia ha completamente cambiato il nostro modo di cucinare: una redazione multimediale, un set, due cucine, telecamere e macchine fotografiche. Benedetta Parodi ha realizzato un sogno proprio come Julia Child, e in pochi anni ha creato uno dei cooking show più seguiti. Il programma deve il suo successo alla semplicità di creare una ricetta sulla base degli ingredienti presenti in frigorifero.
Benedetta Parodi, vestita e truccata come una donna “in carriera” viene catapultata in cucina con i suoi modi seducenti, ma al tempo stesso goffi producono un’immagine del tutto rassicurante per le telespettatrici. Il messaggio della trasmissione è chiaro: chiunque può riuscire a cucinare, anche con poco tempo e capacità limitate, utilizzando scorciatoie e arrangiamenti come l’uso di semilavorati o ricette semplici, ma d’effetto. La conduttrice snella e slanciata, che si muove in cucina su tacchi alti senza mai scompigliarsi, che alla fine assaggia il piatto, ma che non mangerebbe mai una porzione intera di quello che ha cucinato, ci parla di una donna il cui compito è quello di parlare di cibo e non gustarlo, soprattutto deve dimostrare che, nonostante i suoi impegni deve dimostrarsi una capace donna di casa.
Benedetta Parodi oltre alla preparazione vera e propria, fornisce consigli e crea rubriche culinarie dedicate ad ogni ingrediente, alle tradizioni delle regioni italiane e del mondo, presentando di volta in volta piatti che spaziano dall’antipasto al secondo, fino al dolce e ai cocktail. Interpreta la voglia di sognare tra le pentole, di fare qualcosa di speciale per il marito, la moglie, i figli o gli ospiti senza essere per forza uno chef stellato.
La tematica dell’episodio è un pretesto per raccontare storie di ospiti rilevanti, in linea con lo stile dello show: cucinare in poco tempo, con pochi soldi e in modo originale per soddisfare tutti i palati.
Lo spettacolo del cibo in televisione è da considerarsi come l’evoluzione del cibo dalla sua manipolazione alla preparazione di un piatto in relazione ai linguaggi tv. Il set cinematografico è adibito a cucina. Spesso l’ospite del programma è uno chef famoso o un personaggio di rilievo che prepara una ricetta nel corso dell’episodio attirando l’audience. La centralità del cibo si fonde sempre più con quella dei media, i celebrity chef svolgono anche la funzione di tenere gli spettatori aggiornati sugli ultimi trend del settore e si pongono al tempo stesso come agenti e prodotti di un cambiamento culturale più ampio, mediando tra la tradizione culinaria e la cucina del futuro, segnando così un’evoluzione rispetto ad una fase precedente in cui il ruolo di mediatore culturale spettava a giornalisti, scrittori e intellettuali.
Dal tubo catodico analogico fino al digitale terrestre su schermo al plasma, il telespettatore è da sempre accompagnato dalla conduzione di numerosi personaggi che hanno fatto la storia di questo genere attraverso luoghi, materie prime, odori e sapori che ancora oggi vengono proposte e rielaborate in programmi che anno dopo anno si ripetono e si rinnovano. L’universo comunicativo che viene utilizzato nel programma della Parodi è un luogo in cui non esistono più definizioni stabili, ma si reinterpreta l’intero discorso, ogni singolo argomento viene ricostruito e ricomposto, grazie alla sua trattazione tematica e la sua mescolanza alla comunicazione televisiva
“Trasformare la propria passione in un lavoro, è un privilegio di cui davvero in pochi possono godere. Per questo, quando mi si è presentata l’opportunità di creare ‘Cotto e mangiato’, non ho avuto dubbi: ho abbandonato la conduzione del tg dopo ben 8 anni e mi sono messa ai fornelli della cucina di casa mia, ignorando la confusione e il disordine che ne sono derivati e beandomi della compagnia delle mie bambine che, spesso e volentieri, s’infilano sotto il tavolo e mi fanno gli scherzi. Una scelta azzardata la mia? Forse. Ma, credetemi, non sono mai stata tanto felice!” B. Parodi
L’introduzione dell’esperienza culinaria e alimentare, all’interno dei programmi televisivi, è massiccia da alcuni decenni, un episodio quotidiano, che non solo costituisce uno dei principali mezzi di comunicazione tra gli essere umani, ma un’informazione che le persone hanno sempre condiviso in tutte le culture. La programmazione televisiva è certamente uno dei luoghi privilegiati in cui il cibo riceve oggi la più grande considerazione, non solo perché il cibo è sempre stato legato alla vita quotidiana, ma perché nell’epoca attuale il rapporto con l’alimentazione è diventato sempre più ampio e complesso, in relazione a mode, stili alimentari che si intrecciano con le tradizioni di un tempo.
Benedetta Parodi occupa la scena vestita e truccata di tutto punto, seguendo i canoni dell’ultima moda. È una giornalista che si improvvisa cuoca, inizia come incapace ai fornelli, ma abile nel produrre un piatto originale e a cui viene affidato un ruolo di problem solver: oggi bisogna cucinare in fretta per riempire la pancia in fretta, vivendo in un mondo frenetico che non da il tempo di preparare piatti impegnativi tutti i giorni. È riuscita a trovare il modo per ricorrere a stratagemmi efficaci per velocizzare la preparazione e abbellire il piatto: il programma fornisce così ricette sbrigative con un tocco in più.
In ogni puntata viene scelto un tema di fondo e vengono preparati gli allestimenti della tavola, le creazioni floreali e le cinque ricette ad esso ispirati. In aggiunta vengono preparati piatti scelti da una categoria che si ripete per diverse puntate, ricette veloci, per i bambini, le “apericette”, per colazioni, o merende.
È prevista la presenza di un ospite, famoso o non famoso, che cucina con la conduttrice un piatto del menù. Benedetta viene affiancata da vari aiuti, come il barman, l’addetto alle scenografie floreali o uno chef preparato che in ogni puntata si alternano al suo fianco. Usa una comunicazione semplice, disinvolta e divertente, priva di fronzoli e divismi, ha una funzione di intrattenimento e la sua goffaggine in cucina rassicura le donne che si identificano in lei.
Ogni episodio inizia con lei che entra in casa, le inquadrature sono molteplici, ma la modalità principale di ripresa è fissa su di lei. Viene effettuata un’attenta spiegazione degli ingredienti con approfondimenti culturali, in generale viene fatta una sola versione della ricetta. Non c’è pubblico in studio e al termine di ogni puntata viene mostrata la video-ricetta più un riepilogo dei passaggi. La sceneggiatura è sempre la stessa, ci troviamo nella cucina di casa Parodi e sono presenti rari effetti sonori. L’episodio si conclude con alcuni consigli pratici per la gestione della casa e della cucina. In termini semiotici, il rapporto delle persone con il cibo è il rapporto che si istituisce tra un Soggetto che desidera l’Oggetto, che risulta investito di un certo valore, con l’obiettivo finale che è la congiunzione del Soggetto con l’Oggetto.
Lo show preso in analisi dunque è interamente dedicato al tema del cibo, con combinazioni di gastronomia e spettacolo, educazione alimentare e la sfera del divertimento. Si presuppone una competenza di base in cucina nel pubblico, in modo che il destinatario deve integrare le informazioni che riceve con il proprio sapere di base. “Una volta erano le nonne e le mamme che insegnavano alle proprie figlie come stendere bene una sfoglia, come fare la pasta e con cosa condirla; poi si è passati ai libri di cucina: non c’era alcuna donna che non avesse intere enciclopedie di antipasti, primi, secondi, contorni, dolci, conserve. Oggi basta sintonizzare la tv su un qualsiasi canale e a qualsiasi orario per trovare programmi di cucina”.
“Con il tempo il cibo è passato dall’essere un bisogno primario, necessario per sopravvivere, a una vera e propria esperienza sensoriale ed estetica. Secondo lo chef e scrittore Anthony Bourdain a un certo punto le persone hanno cominciato a destinare al cibo le stesse attenzioni, l’interesse e l’entusiasmo che un tempo erano riservati al sesso. È in questo senso che parlo del cibo, e della sua rappresentazione per immagini, come ‘nuovo oggetto del desiderio’. Perché, senza nemmeno accorgercene, passiamo ore e ore in trance davanti ai cooking show trasmessi in tv oppure a scandagliare internet alla ricerca delle immagini più succulente”. [A. Assasselli]