Benefici arti marziali: pro e contro di alcune discipline orientali

Da Stefano Bresciani @senseistefano
Data: 27 febbraio 2015  Autore: Stefano Bresciani

La società occidentale ha cominciato ad interessarsi alle arti marziali negli ultimi cinquant’anni e da poco tempo si è iniziato a indagare anche sui benefici che la pratica di queste discipline permette di conseguire.

Mentre ci sono oramai sufficienti dati sui benefici fisici che offre la pratica marziale, altrettanto non può dirsi degli effetti sociali e psicologici, che sono in gran parte oscuri. Gli effetti a lungo termine della pratica marziale stanno cominciando a essere investigati e iniziano a esserci interessanti studi in proposito, che concordano nel dimostrare che una costante pratica marziale genera un positivo assetto sociale e psicologico.

(Tratto e tradotto da: “The Physical and Psychological Benefits of Martial Arts Training” di Adam Paul Swiercz)

Le discipline orientali aiutano a combattere stress e ansia, dolori e diversi disturbi, inoltre tonificano il corpo, danno maggiore elasticità alle articolazioni, rinforzano i muscoli, riducono la massa grassa, influiscono positivamente sulla densità ossea, migliorano le funzioni cardiovascolari, ossigenano la pelle, insegnano a respirare in modo adeguato e più armonico.

Le arti marziali propongono movimenti flessuosi e armonici che in alcuni casi nascono dall’osservazione degli animali.

L’obiettivo delle discipline orientali non è quindi la forza muscolare, quanto la flessibilità e soprattutto il fluire dell’energia vitale che serve a combattere quello che viene definito “l’ingorgo” delle energie negative da cui derivano le malattie di corpo e mente. Non a caso queste discipline si chiamano arti marziali (nome ispirato a Marte, dio della guerra), perché preparano alla battaglia fisica e alla guerra interiore contro i propri nemici: le emozioni e le pulsioni negative che minano il benessere psicofisico.
Se vuoi avvicinarti a queste discipline devi prestare molta attenzione nella scelta della scuola e dei maestri, ovviamente però dovrai partire con la disciplina che più ti attira e, inultile dirtelo, quella che puoi raggiungere più comodamente da casa tua o dal posto in cui lavori.

Il mio consiglio è di non fermarti alla porta del primo dojo che incontri e non fermarti mai alla prima proposta, valuta col buon senso e ponderazione ciò che “a pelle” fa maggiormente al caso tuo. Io ti direi di provare almeno 3 o 4 Maestri, così come ti direi di provare (se ti è possibile) almeno 3 o 4 discipline marziali diverse prima di scegliere la “tua”.

Prossimamente ti voglio raccontare pro e contro di alcune arti, in particolare quelle che ho provato personalmente in questi 21 anni:

  1. Karate-do (dal 1994 al 2006) – post del 6 Marzo
  2. Aikido (dal 2003 a oggi) – post del 13 Marzo
  3. Iaido (dal 2006 a oggi) – post del 20 Marzo
  4. Tai Chi e… (dal 2006 al 2009 e…) – post del 27 Marzo

Ogni disciplina orientale ha proprietà e caratteristiche specifiche, vedremo insieme ciò che ho riscontrato durante la loro pratica con diverse persone tra maestri e allievi.

Ci vediamo tra 7 giorni, per il primo appuntamento col Karate-do!

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Nato e residente a Leno (BS) studio e pratico arti marziali dal 1994. Ho iniziato col Karate ma dopo aver insegnato per alcuni anni e ottenuto la cintura nera 3° dan ho dovuto abbandonare a causa di problemi fisici e non solo... Ho intrapreso la pratica dell'Aikido nel 2003 per stare meglio con il corpo e dopo aver superato l'esame di 2° dan ho avviato l'insegnamento nella Bushidokai ShinGiTai, associazione che ho fondato nel 2009 in qualità di Presidente. Dopo aver ricevuto il 1° livello Reiki nel 2005 ho iniziato a praticare Tai Chi, Iaido (ora cintura nera) e meditazione (Zen è la mia preferita), applicando con successo l'energia vitale in qualsiasi attività lavorativa (geometra è il mio impiego principale) e relazionale (sono felicemente sposato e padre di due splendide bimbe). Ho scritto il libro "105 modi per conoscere l'Oriente" e una trilogia di ebook sul benessere con la Bruno editore.
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