BENETTON TREVISO – OSPREYS 27-32
Sabato 17 settembre 2011, Stadio di Monigo, Treviso
Alla fine di questa partita restano due sensazioni: il rammarico per una vittoria che con un filino di fortuna e di sangue freddo in più sarebbe stata a portata di mano; la soddisfazione di vedere il miglior Benetton di questo inizio stagione uscire dalla sua dimensione monotematica che spesso gli riesce molto bene ma che è anche limitativa – possesso, avanzamanto-consolidamento-avanzamento-consolidamento alla ricerca se non della meta, almeno del fallo/calcio piazzato o del drop – ed offrire una prestazione ricca di spunti in tutte le fasi di gioco, del tutto degna di uno grandi tornei boreali. But do they have backs? Si domandano spesso retoricamente i più maligni dei britons quando parlano del rugby italiano. La partita di questo pomeriggio dimostra che non è solo questione di qualità, ma anche di gioco. La mobilità e la velocità nei riposizionamenti del Benetton non solo ha saputo mettere in difficoltà le offensive gallesi, ma ha anche dato molta fiducia ai giocatori trevigiani, che hanno giocato a livello individuale con una sicurezza che da tempo non si vedeva. E sì che per la forza della squadra e per il tipo di gioco poco conservativo – gli Ospreys si sono segnalati nelle ultime stagioni per la grande capacità di realizzare mete – i gallesi sono sempre stati un cliente particolarmente indigesto per il Benetton Treviso.Come nella partita d’esordio del Pro12 si è giocato in un caldo afoso piuttosto sgradevole, davanti a circa 3.500 spettatori. Al 4′ dopo una controruck nei 22 trevigiani, Burton apre per Galon, che serve De Jager. Palla a Williams – oggi irresistibile – che fugge lungo l’out di destra per cinquanta metri, e serve Nitoglia all’interno. Sul successivo raggruppamento, l’arbitro ravvisa un fuorigioco gallese. Burton trasforma un calcio piazzato da circa 32 metri in posizione centrale, portando Treviso sul 3-0. Gli Ospreys scelgono di giocare alla mano, ma Treviso difende bene. All’8′ da una mischia ordinata sulla linea dei 10 nella metà campo trevigiana Chillon apre velocemente. L’ovale arriva a Williams che perfora sulla destra la difesa gallese, costringendola al fallo. Burton trova da metà campo una touche a cinque metri dalla linea di meta, ma il Benetton spreca malamente con un lancio storto. Al 10′ da una touche rubata a centrocampo, gli Ospreys sorprendono in velocità Treviso aprendo il gioco a destra con Webb. Palla a Fussell che penetra profondamente stringendo al centro. Fallo trevigiano e Biggar centra i pali da meno di trenta metri in posizione centrale portando il punteggio sul 3 pari. Al 13′ Burton riporta il Benetton sul 6-3 grazie ad un calcio piazzato centrale da circa 37 metri, dopo una buona iniziativa di Padrò fermata in modo falloso. Al 16′ da una touche giocata dagli Ospreys a circa trenta metri dalla linea di meta, sulla sinistra del fronte d’attacco, si forma una maul, seguita da più fasi ad esplorare le difesa trevigiana, fino a trovare il fallo. Biggar trasforma un calcio piazzato da circa 25 metri spostato sulla destra. Siamo sul 6-6. In questo primo tempo la difesa trevigiana sale bene e riesce a soffocare le iniziative gallesi, anche se c’è qualche problema in touche. Al 20′ arriva la meta trevigiana. Da una mischia ordinata sulla destra del fronte d’attacco Chillon serve molto velocemente Burton, sorprendendo la difesa gallese. Burton passa l’ovale a Morisi – ottima la sua prova, un giovane centro che riesce a “giocare” anche dopo il contatto coi difensori – che trova il buco e schiaccia solitario l’ovale poco alla sinistra della porta a H, dopo aver resistito al ritorno di due giocatori gallesi. Burton però sbaglia un facile trasformazione: 11-6. Al 23′ Biggar trova una grande touche sulla linea dei 5 metri. Ma Nitoglia gioca veloce e duetta con Williams fino a superare la metà campo, neanche fossero Clerc-Heymans: un ulteriore segno della fiducia nei propri mezzi dei giocatori del Benetton. Al 24′ De Jager esce temporaneamente a seguito di un duro placcaggio dopo aver contrattaccato con un calcio. Entra Sepe. Al 26′ brillante azione trevigiana, prima con una penetrazione di potenza in verticale delle terze linee, Filippucci e Padrò. Scarico per Williams che serve Chillon. Il mediano di mischia è protagonista di un ottimo slalom. C’è il sospetto di un placcaggio al collo ma l’arbitro non fischia. L’azione si snoda comunque sulla destra, da Burton a Vidal e da questi a Williams che serve Sepe che arriva a pochi metri dalla linea di meta, prima di perdere l’ovale con un knock-on nel contatto coi difensori. Al 29′ un avanti salva Treviso da una possibile meta dopo un sfondamento sulla destra, frutto di un possesso prolungato da parte degli Ospreys. Treviso però continua a difendere bene: al 31′ una mischia ordinata con introduzione gallese viene vinta da Treviso nei propri 22, con Burton che libera sicuro. Williams, Nitoglia, Chillon e Morisi si distinguono nel gestire l’ovale nei propri 22 con fin troppa audacia. Al 34′ la pressione gallese frutta però un cartellino giallo per Filippucci per ripetuti falli in ruck. Biggar trasforma da trenta metri spostato sulla destra 11-9. Al 35′ rientra De Jager che si distingue subito per un grande placcaggio sul calcio d’invio trevigiano, che frutta una mischia per Treviso a 10 metri dalla linea di meta sulla destra del fronte d’attacco. Chillon serve svelto Burton che finta il passaggio, penetra e resiste a due placcaggi arrivando a due metri dalla linea di meta. Si forma il raggruppamento e Vermaak sfonda andando in meta al centro dei pali. La facile trasformazione di Burton porta Treviso al massimo vantaggio della partita: 18-9, con Treviso, si badi bene, in inferiorità numerica. Al 39′ la meta che cambia la partita nel momento di massima difficoltà gallese. Williams poco dentro la metà campo trevigiana arriva per primo su un insidioso up & under gallese, ma non controlla e fa un knock-on, rimanendo a terra insieme ad un giocatore gallese. L’arbitro lascia correre per il vantaggio. Bishop, il più intraprendete e lucido dei suoi nel primo tempo, alza un altro up & under/cross kick ad esplorare l’area dei 22 trevigiana sulla destra del fronte d’attacco. Un rimbalzo maligno inganna Nitoglia, a mio avviso non particolarmente colpevole, e consente a Isaacs di impossessarsi dell’ovale e schiacciare comodamente in meta al centro dei pali. Biggar trasforma e si va al riposo sul 18-16 per il Benetton.
La meta infonde coraggio agli Ospreys, che iniziano il secondo tempo a spron battuto. L’offensiva è continua nei primi minuti. Al 44′ Dirksen s’incunea fin quasi al centro pali, ma viene respinto. L’azione tuttavia non si ferma, sviluppandosi verso sinistra grazie alle percussioni degli avanti, fino a che Smith schiaccia in meta vicno alla bandierina d’angolo, A Biggar riesce pure la difficile trasformazione che porta gli Ospreys in vantaggio sul 18-23. Un minuto dopo all’indiavolato Williams riesce un break nella parte centrale del campo, facendosi strada in mezzo ad un nugolo di avversari di forza e di agilità. L’azione si snoda sulla destra, con l’ovale che arriva a Di Santo che fa un knock-on con De Jager ben posizionato lungo la linea di touch. La fatica comincia a farsi sentire e il gioco da parte trevigiana è meno nitido. Al 51′ bella azione di Morisi che parte dai propri 22, resiste a due placcaggi, e serve Nitoglia, anche lui oggi assai intraprendente, ma l’azione si spegne dopo un knock-on. Al 52′ da una mischia ordinata l’ovale arriva a Williams che s’invola sulla destra, finta il passaggio interno ed avanza fin dentro i 22 gallesi, prima di venire bloccato. Al 62′ Treviso riparte dai propri 22 con Nitoglia e Williams. Ma la voglia di giocare alla mano comporta anche dei rischi, specie quando con la fatica viene meno anche la lucidità. L’arbitro fischia un tenuto. Biggar trasforma il calcio piazzato da circa trenta metri tutto spostato sulla sinistra: 18-26. Al 63′ Burton non trasforma un calcio piazzato piuttosto facile – per uno come lui – da posizione centrale da 35 metri. Al 66′ Biggar trova una bella touche per un fallo trevigiano nella metà campo gallese. Dopo la touche si forma un raggruppamento, una bella piattaforma per Biggar che centra i pali con un drop dalla linea dei 22: 18-29. Al 67′, sul calcio d’invio, un giocatore gallese viene punito per un tuffo sull’area di placcaggio. Calcio piazzato dalla linea dei 22. De Waal, subentrato a Sepe toccato duro (che a sua volta aveva sostituito De Jager) porta il risultato sul 21-29. La partita diventa fallosa. Al 70′ Biggar sbaglia un calcio piazzato di difficile realizzazione da 35 metri tutto spostato sulla sinistra. Al 74′ lo stesso Biggar è punito dall’arbitro con un cartellino giallo per aver schiaffeggiato volontariamente in avanti l’ovale in un’azione d’attacco trevigiana, sviluppatasi prima con delle penetrazioni verticali degli avanti, e poi con l’apertura del gioco verso destra fino a che l’ovale era giunta in possesso a Galon. De Waal centra i pali da quasi metà campo e porta il punteggio sul 24-29, con Treviso ora in superiorità numerica. Al 77′ assistiamo all’altro momento topico della partita, dopo la meta di Isaacs. Fallo gallese appena dentro la loro metà campo. Esattamente come nel finale della partita col Connacht Treviso sceglie di calciare invece di cercare la touche. Secondo chi scrive, e col senno di poi, naturalmente, un altro errore. Il bravo De Waal centra comunque i pali: 27-29. Ma mancano solo due minuti e bisogna risalire tutto il campo. Sul calcio d’invio la foga trevigiana e un arbitro piuttosto fiscale durante tutta la partita coi trevigiani regalano agli Ospreys il calcio piazzato che chiude la partita sul 27-32. Il subentrato Phillips calcia fra i pali facilmente da trenta metri da posizione frontale. Peccato. Man of the match è Brendan Williams, a mio avviso con pieno merito.
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