Dopo " L'Identico e il Diverso" e " Io e l'atro Io" due libri di poesie, Benito Ruggiero è uscito con un nuovo libro in prosa," Prima del Dopo" con frammenti di ricordi, pensieri e monologhi sulla sua infanzia a Positano tra i suoi quartieri preferiti; Liparlati, Nocelle e la spiaggia grande.
La poesia è il suo sogno di sempre. Sin da bambino, se ispitato con una pietruzza lasciava incisi brevi versi sulle pareti delle grotte di Positano e sulla spiaggi a grande tracciava parole sulla battigia
Benito Ruggiero è nato nel 1934 a Moiano, dove trascorrerà qualche anno , Poi con tutta la famiglia si trasferisce a Positano.
Il Libro Prima del Dopo 12x20 contiene 200 pagine è edito da Positanonews ed il prezzo al pubblico e di 12,00 euro. Lo si può reperire presso l'edicola do Rasanna Gargiulo in via Pasitea.
"Sedevo accanto al lavatoio di Nocelle. C'era quel ragazzo della voce bianca bianca. C'era il suo canto e l'acqua che gorgogliava, ma piano, e qualche muro che c'è ancora, e non c'era nient'altro. Soprattutto, non c'era nient'altro. Solo la voce. Solo il suo canto."
"Anche la mia voce c'era. E c'era anche il fatto che con tutto il resto non si intovana affatto..... Altrimenti avrei continuato, canto o non canto?Pugile o cantante?Pugile; quindi suonavo, non cantavo."
Come lo descrive un'amica :
Il libro, che si presenta come libro di racconti, dà in realtà diverse forme espressive ai ricordi e ai pensieri attraverso dialoghi dal taglio teatrale, monologhi e racconti brevi e brevissimi. In racconti come Chiesamadre, Cerco in un solo sguardo Positano, Il pianto dell’agave, Leggero mare, Camminare fra gli spazi che vita ha lasciato, Vi scorre l’alba e trascorre l’ovest, Oltre il portone verde,’O reviezzolo, per citarne solo alcuni, la presenza di Positano e tutto ciò che la circonda si coglie forte; tra queste pagine l’autore sembra voler rivivere i ricordi che lo legano ai suoi luoghi raccontandoli. Vediamo pagina dopo pagina formarsi la figura di un bambino che ha per la prima volta la gioia di pedalare su una bici, lo vediamo diventare pugile con il desiderio di cantare, lo vediamo ridere e sorridere con autoironia, lo vediamo correre spaventato da realtà più grandi di lui, lo sentiamo crescere e sentiamo il suo desiderio di tornare a “quando la parola oceano non era ancora stata inventata. C’era solo ‘o mare.” Il significato del titolo si svela nel racconto omonimo:Preferisco quando le cose “sono” più di quando “si spiegano”.Dopo averle spiegate non so mai come ripiegarle e riporle, come ridare la forma di prima.