Centinaia di civili sud-sudanesi e stranieri sono stati uccisi nei giorni della riconquista della città di Bentiu, la settimana scorsa, da parte di forze ribelli: lo ha denunciato Unmiss, la Missione delle Nazioni Unite in Sud Sudan (Unmiss).
In una nota si sottolinea che i massacri di persone “innocenti e disarmate” sono avvenuti spesso su base etnica, anche all’interno di una moschea, una chiesa e un ospedale.
Le violenze si sono verificate tra martedì e mercoledì scorsi.
E cioè nei giorni della conquista del capoluogo della regione petrolifera di Unity da parte dei ribelli legati all’ex vice-presidente Riek Machar.
Gli interessi delle parti in causa laggiù sono così grossi che ogni bugia sbandierata in Occidente e per l'Occidente da parte dei tirannelli locali (e non solo) è perfetta.
E la cosa assurda è che tali spiegazioni sono avallate anche dai responsabili delle forze militari delle Nazioni Unite di stanza in loco.
Diciamo pure dagli "amici del giaguaro".
Infatti, a cose fatte e con i giusti accordi, ci si può sempre spartire il ricavato.
Specie se si tratta di petrolio.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)