L’entropia regna severa nella maison e non lascia spazio a null’altro.
Dove sono i gentilgatti che si appaciano sui cuscini e dormono indisturbati per 20 ore al giorno? Non qui. Amelia e Merlino giocano con le noci e le sbatacchiano per il corridoio in un’interminabile sessione di carling, che si tramuta in basket quando i frutti legnosi finiscono nel gabinetto provocando dei mini tsunami. Si nascondono nei panni sporchi e lasciano le loro tracce su tutto ciò che è candido.
Egle scava in tutti gli anfratti in cerca di qualcosa che non ci è dato sapere, alza pesanti tomi, soffia sulla polvere nascosta, sposta ninnoli e li stipa in luoghi reconditi. Lavoro certosino e irrefrenabile.
Matilde ha la mania del mise en abîme, crea microsistemi, innalza strutture, ci si sistema dentro con tutta la sua prole in PVC, sotto al tavolo è capace di progettare una casa che manco ikea.
Il mio Squinzio si sente tranquillo solo se può cambiare 10 magliette al giorno, una per preparare il caffè, una per poltrire in casa, una da lavoro, una per andare a prendere le pupe a scuola, una per andare a letto, una per dormire. È un cultore della fibra, ne ha una per ogni momento della giornata. Cataste di cotone sul divano aspettano il loro momento.
Io, disordinata storica, piego la mia natura selvaggia e mi trasformo in Mary Poppins.
Canto “con un poco di zucchero…” alternandola a improperi.
Bentornata routine.