Bentornata Marlene (Kuntz - Ricoveri virtuali e sexy solitudini)

Creato il 31 gennaio 2011 da Valentediffidente
C'erano due dischi che aspettavo con una certa trepidazione. Il primo è quello degli MK. Nel 1994 quando uscì Catartica ero poco più che ventenne e quel cd lo consumai. I testi e le musiche furiose catturarono tutta la mia adrenalinica voglia di mangiarmi il mondo. Quell'album fu per me una vera novità musicale, in quanto sposava rumori industriali e splendide melodie, un esperimento riuscito a pochi nel panorama italiano. Per quanto mi riguarda ritengo che Nuotando nell'aria sia tutt'ora una vetta irraggiungibile. A quel primo album d'esordio, seguirono altri ottimi lavori: Il vileCome di sdegno, Ho ucciso paranoia, senza dimenticare i diamanti di Spore. Dal 2000 in poi  si ha un cambiamento musicale che fa storcere il naso a parecchi fans. Si tratta di capire se un gruppo deve seguire il proprio istinto musicale o compiacere   il pubblico. Comunque, credo che una bella risposta la si possa trovare in Pornorima, la traccia numero 9. Vi cito solo due passaggi:
E poi potranno anche vedere
gli ebefrenici fighetti dell’Olimpo
indie-rock le frigidine blah-blah-blog,
gli avanguardisti a pacchi e stock.Sai che c’è? Sei la mia porno-rima.
Sai qual è? La voglia mia collima
con la tua volontà di farmi rotolare
giù dalla tua montagnola in riva al lago,
che coincide col mio desiderio soffiato
di farti dire forte “fottimi maiale fottimi come un animale”.
Perché ti piace quando lo senti cantare
dal tuo amato Trent dei Nine Inch Nails.

Io ho continuato ad apprezzarli anche se, non ho problemi ad ammetterlo, i primi Marlene mi piacevano di più. Ho sempre amato la qualità e i contenuti dei testi, spesso critici ed ermetici, però di un ermetismo stimolante. È capitato di trovarmi davanti a poesie, delle quali il messaggio mi risultava incomprensibile, ma invece di accendermi il pensiero, lo uccidevano. Con i Marlene succede spesso di non comprendere a fondo il contenuto del testo, ma questa grande incomprensione scatena in maniera frenetica la fantasia. Almeno a me succede così.
Con questo nuovo album, a mio modesto parere, hanno raggiunto una maturità figlia dei Marlene di prima e dopo il 2000. Gli 11 pezzi dell'ultimo lavoro sono di grande qualità, con le vette di Paolo anima salva e L'artista, un pezzo veramente mostruoso che sembra ricreare appieno l'arrivo di una tempesta emotiva, con un cambio di ritmo strepitoso. Seppur privo di schitarrate furiose riesce a comunicare impeto e fa ritrovare la frenesia giovanile ascoltata in Catartica.
C'è poco altro da dire, se non: BENTORNATA MARLENE.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Dealma – Ritual

    Lo scorso anno mi avvicinai alla scena rock sarda grazie ad un album che finì sulla mia playlist rock/hard rock e che ancora oggi gira nel mio stereo,... Leggere il seguito

    Il 22 aprile 2015 da   Iyezine
    MUSICA
  • Apple dichiara guerra a Spotity con Beats Apple

    Apple dichiara ufficialmente guerra a Spotify: dopo le indiscrezioni dei mesi scorsi, ora vi è la certezza che nel mese di giugno, la casa della ‘Mela’ lancerà... Leggere il seguito

    Il 27 marzo 2015 da   Musicstarsblog
    CULTURA, MUSICA
  • Jean Kat – Jean Kat

    Ottimo debutto solista per Jean Kat, polistrumentista e cantante, con questo ep di quattro brani tra gothic, industrial e new wave. Per chi non conoscesse... Leggere il seguito

    Il 23 marzo 2015 da   Iyezine
    MUSICA
  • CATERINA BARBIERI, intervista e presentazione di “UHV”

    Caterina Barbieri è una musicista di ventiquattro anni che piano piano sta catalizzando l’attenzione su di sé. Come si capisce anche dall’intervista, è giovane... Leggere il seguito

    Il 21 marzo 2015 da   The New Noise
    MUSICA
  • Wide hips 69

    Come da tradizione, quando un gruppo ci intriga e riesce a suscitare la nostra curiosità, prendiamo la palla al balzo e cerchiamo di approfondire la conoscenza... Leggere il seguito

    Il 20 marzo 2015 da   The New Noise
    MUSICA
  • David Lynch – Darkened Room

    8 minuti a David Lynch sono più che sufficienti per creare un indefinito riverbero di elucubrazioni mentali, oserei dire ancor più fantasiose e oscure... Leggere il seguito

    Il 03 marzo 2015 da   Taxi Drivers
    CINEMA, CULTURA