C’è un vecchio detto che afferma che ogni mondo è paese per esprimere il concetto più semplice che difetti e problemi ci sono un po’ ovunque in tutte le nazioni. E Luca Maniero con Benvenuti al Sud riesce perfettamente a rappresentare questo detto, cinematograficamente parlando, cimentandosi in un vero e proprio remake tutto nostrano del francesissimo Bienvenue chez les Ch’tis di Dany Boon del 2007.
Nella nostra partenopea pellicola troviamo Alberto, il camaleontico Claudio Bisio, direttore dell’ufficio postale di Usmate, che, pressato dalla moglie Silvia - Angela Finocchiaro - arriva a fingersi disabile per ottenere il tanto agognato trasferimento all’ufficio centrale della city nordica, Milano. Scoperto, per punizione, viene spedito in un paesino del Cilento, Castellabate, per due lunghi anni. E da qui parte il lungo viaggio di Alberto alla scoperta di un Sud che sarà completamente diverso da quello che lui, la sua famiglia e i suoi amici del “Norde” hanno sempre immaginato come un vero e proprio incubo camorristico. Incontrerà colleghi di lavoro, prima, amici dopo, Mattia – Alessandro Siani – Maria – Valentina Lodovini – che gli cambieranno per sempre l’esistenza.
Una storia semplice rappresentata senza pecche con un cast rispettabile e professionale che tenta in modo pulito e convincente di sfatare quei mille luoghi comuni che da più di cento cinquant’anni sono pane quotidiano nel nostro bel paese. Benvenuti al sud è una commedia brillante che porta una ventata di freschezza all’interno della produzione cinematografica italiana e che, a mio avviso, potrebbe tranquillamente aspirare a un “posticino” all’interno della commedia all’italiana post guerra che ha permesso al nostro cinema di essere nuovamente riconosciuto all’interno del panorama internazionale. Il cast è perfetto: Claudio Bisio veste alla perfezione i panni del dirigente meneghino frustrato e un po’ depresso dalla presenza di una moglie troppo apprensiva che l’ha completamente messo in secondo piano dopo la nascita tardiva del loro primo e unico figlio – Angela Finocchiaro è eccezionale in questa parte. Alessandro Siani, con la sua scintillante comicità riesce a spezzare il luogo comune del giovane terrone e dimostra che anche al sud i bravi ed onesti ragazzi esistono; Valentina Lodovini, nella parte dell’avvenente, ma mai provocante, Maria è la giovane dipendente delle poste che solo per amore resta in questo arroccato paesino del Cilento. Una sceneggiatura scoppiettante che giocando alla rincorsa tra gli stereotipi meneghini e quelli partenopei ci lascia con un leggero “amaro in bocca” sul finire e con una massima che personalmente conosco molto bene: “Chi viene al Sud piange sempre due volte. La prima quando arriva. La seconda quando va via!”.