Magazine Cinema

Benvenuti al sud

Da Veripaccheri
BENVENUTI AL SUD BENVENUTI AL SUD
Regia: Luca Miniero

Alberto (C. Bisio), direttore di un ufficio postale in Brianza, colpevole di aver simulato un'invalidità permanente al fine di ottenere un trasferimento a Milano, viene spedito per punizione a Castellabate, nel Cilento.
Il film narra di come un uomo partito dalla Brianza per andare a vivere in quello che ritiene un posto inospitale, incivile, abitato da scansafatiche, una volta toccata con mano la realtà e messo da parte i pregiudizi non può far altro che innamorarsi di quei luoghi e rispettare tradizioni e cultura dei suoi abitanti.
Il messaggio della pellicola è molto chiaro: liberarsi dai preconcetti per essere accoglienti verso gli altri.
Remake del francese Bienvenue chez les ch’tis, uscito in Italia con il titolo di Giù al nord.
Benvenuti al sud è una commediola che si basa esclusivamente sull'ormai usuratissimo tema dei luoghi comuni sulle differenze culturali tra nord e sud.
Punto di forza del film sarebbe dovuto essere il cast, che oltre ai volti noti dei protagonisti annovera una folta schiera di comprimari di sicuro affidamento tra cui spicca Giacomo Rizzo (l'inquietante Geremia de L'amico di famiglia di P. Sorrentino 2006).
Il risultato però non è quello che ci si attendeva, Alessandro Siani di solito scoppiettante in Tv e soprattutto dal vivo, sembra fare il verso a Pieraccioni e il resto della truppa pare limitarsi a svolgere il compitino assegnatogli intrappolata in una sceneggiatura che si limita al copia-incolla.
Il regista Luca Miniero, (autore del divertentissimo Incantesimo napoletano -2002- ma anche di cose inguardabili come Questa notte è ancora nostra -2008) e i suoi sceneggiatori si limitano a trasferire la storia francese nel sud Italia e poco aggiungono all'originale se si esclude che i formaggi e le birre corpose di Bergues del film transalpino, diventano rispettivamente mozzarelle e limoncello in quel di Castellabate.
Cameo per Dany Boon, sceneggiatore, regista e protagonista della versione originale.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :