Ancora oggi, un miliardo e 300mila persone non hanno accesso all’elettricità.
Un dato drammatico, che spinse le Nazioni Unite a dichiarare il 2012 “l’anno dell’accesso all’energia sostenibile”.
A distanza di due anni, il tema dell’”energy divide” continua a essere fondamentale nell’ottica della costruzione di un futuro sempre più sostenibile. Così, la settimana scorsa, durante il Forum Sustainable Energy for All, l’Onu ha dichiarato che dal 2014 al 2024 si svolgerà la decade dell’energia sostenibile per tutti.
L’iniziativa coinvolge tutti i 193 paesi membri dell’Organizzazione, impegnato a far sì che l’energia possa essere a disposizione in qualunque luogo abitato della Terra.
Il programma del Decennio prevede che i primi due anni siano dedicati soprattutto alla salute di donne e bambini, che sono particolarmente esposti ai fumi rilasciati dai sistemi rudimentali di cottura del cibo e di riscaldamento.
Da non dimenticare, tuttavia, le tre “direttici” indicate dal Segretario Generale dell’Onu Ban Ki Moon, ossia l’accesso universale a servizi energetici moderni, il raddoppio dell’efficienza energetica e il raddoppio dello sfruttamento delle fonti di energia rinnovabili entro il 2030.
A questo proposito, fa piacere sottolineare come l’Italia si stia distinguendo con un’azione che ha già raggiunto risultati notevoli. Sto parlando di “Enabling Electricity”, l’iniziativa promossa da Enel a fine 2011 con l’obiettivo di portare energia pulita a oltre un milione di persone nel mondo entro due anni.
Un risultato che è stato raggiunto in anticipo, visto che sono già 2 milioni e 300mila le persone che hanno accesso all’elettricità prodotta da fonti rinnovabili grazie al programma Enabling Electricity.
[foto da se4all.org]