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Dopo "Benvenuti al Sud" e "Benvenuti al Nord"... Claudio Bisio in "Benvenuto Presidente!"
Ammazza che originalità nei titoli!
Peppino (Claudio Bisio) è un tranquillo pescatore di fiume con la passione per i libri.
Mentre il nostro uomo qualunque vive la sua vita semplice, a Roma, i soliti politici inciucioni, non avendo trovato un valido accordo, eleggono Presidente della Repubblica Giuseppe Garibaldi.
La votazione, a sorpresa, è ritenuta valida. Peppino il pescatore, all'anagrafe Giuseppe Garibaldi, è convocato al Quirinale.
Il poveretto non si sente degno di un tale onore/onere, ma disgustato dalla corruzione dei politici, accetta la carica con la speranza di essere d'aiuto al Paese.
Aiuto? Insomma.
Di certo si diverte un sacco e conquista la bella Janis (Kasia Smutniak).
Il Presidente Peppino è un Berlusconi al contrario.
Avvicina le prostitute minorenni, ma per convincerle a tornare a scuola!
Fa il buffone negli incontri con i Capi di Stato stranieri, però grazie alla sua simpatia riesce a estinguere il debito pubblico italiano!
Anche per Peppino ci sarà una folla festante che sventola il tricolore sotto il Quirinale, non per gioire delle sue dimissioni, come successo a Berlusconi, ma per omaggiarlo.
Purtroppo, il nostro caro Presidente si ferma sul più bello. Il sogno di tutti gli italiani, ripulire il Parlamento, cacciare via tutti, perché tutti sono falsi e corrotti... il Presidente è a un passo dal realizzarlo, ma...
Commedia apprezzabile se nutrite simpatia nei confronti di Bisio, e se riuscite ancora a cogliere il lato comico della nostra disastrosa politica.
Il regista è Riccardo Milani, noto per le sue fiction Rai da record d'ascolti come "Pazzi per amore" (prima e seconda serie), "Atelier Fontana", "Rebecca, la prima moglie" con Mariangela Melato e "Volare - La grande storia di Domenico Modugno", protagonista Beppe Fiorello.
Quindi non è un caso se nel cast di "Benvenuto Presidente!" troviamo volti noti della fiction italiana, a cominciare proprio da Beppe Fiorello, per la prima volta in un ruolo da cattivo.
Nonostante il film sia immerso nell'attualità, è segnato anche da un'evidente e insolita nostalgia degli anni '70. Chi ne rimpiange la violenza, chi la vita libera da hippy e chi la musica. La colonna sonora di "Benvenuto Presidente!" è molto anni '70.
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