In un piccolo e sperduto paesino di montagna, vive un pescatore-bibliotecario dal nome decisamente ingombrante: Giuseppe Garibaldi. Peppino per gli amici, è un uomo dall’ottimismo cosmico, che vive con il motto “prima o poi tutto torna indietro”.
Un giorno, mentre pescava le sue trote, Peppino viene eletto, a causa di un incredibile errore, Presidente della Repubblica Italiana.
Così, strappato alla sua vita tranquilla, si ritrova a ricoprire un ruolo decisamente più grande di lui, per il quale sa di essere inadeguato, ma contro ogni previsione accetta l’incarico
Iniziano tante avventure simpatiche e strampalate, affiancato dalla bella e rigorosa Janis Clementi, Vice Segretario generale che cerca con tutte le sue forze di disciplinare il neo Presidente.
Il cammino sarà pieno di insidie e incidenti diplomatici, oscuri complotti e servizi segreti corrotti. Ma il Presidente con la sua disarmante onestà, l’inesauribile schiettezza e la gioiosa follia produrrà risultati inaspettati.
Una commedia decisamente riuscita quella confezionata dal regista Riccardo Milani che ha come protagonista assoluto un Claudio Bisio in stato di grazia.
Il regista non usa mezze parole e descrive Bisio come “uno degli eredi dei cinque mostri sacri della grande commedia italiana del passato: Gassman, Manfredi, Mastroianni, Sordi e Tognazzi”.
Kasia Smutniak è bravissima nelle vesti dell’austera Janis, il diligentissimo Vice Segretario generale, con un passato segreto che presto verrà fuori con tutta la sua prorompente sensualità.
Perfetti nello vesti di politici corrotti e dediti all’inciucio, Giuseppe Fiorello, Massimo Popolizio e Cesare Bocci, specchio della classe politica di un Paese che cerca disperatamente la strada per uscire dalla crisi, ma affezionati solo alla propria poltrona, cercano con tutti i mezzi di continuare a vivere alle spalle degli italiani promettendo posti di lavoro e comprando scarpe da 3mila euro.
Fantastica Piera degli Esposti, sempre sinonimo di classe e versatilità. Molto convincenti Remo Girone, Omero Antonutti, Franco Ravera, Patrizio Rispo e Gianni Cavina, volto dello spietato Signor Fausto, il burattinaio che muove le fila della politica, dell’economia e di tutta la recente storia italiana.
Sulle belle musiche di Janis Joplin scorre veloce una commedia fresca e leggera, che tratta con estrema naturalezza argomenti pesanti e attualissimi. Un ritratto dell’Italia moderna, Paese allo spando senza una guida limpida e decisa.
Alla vigilia della scadenza del mandato del Presidente Giorgio Napolitano, una figura come quella comica e dall’onestà severa e disarmante di Peppino, farebbe dell’Italia un Paese migliore e servirebbe a ridare un pò di amore per la politica e per lo Stato a tutti quei cittadini che troppo spesso dallo Stato sono stati solo schiaffeggiati.
Una lezione importante che esce da un film simpatico, scorrevole e decisamente riuscito.