”Oggi si parla di omosessualità, come non si faceva un tempo. Le città propongono spazi aggregativi. Ma, temo, nel riconoscersi attraverso il “gruppo” – spesso in maniera un po’ superficiale e semplicistica – si è perso quel passaggio fondamentale rappresentato dalla conoscenza di sé e della propria storia. E guarda caso cinema e libri si frequentano sempre di meno.”
E quindi ha deciso di fare un blog, che trovate qui.