Magazine Economia
Si sente spesso parlare degli aumenti di prezzo relativi al carburante. Ogni volta si fanno paragoni con altri paesi e si cerca di capire quanto del costo sia dovuto effettivamente al prezzo del greggio e quanto invece sia da attribuire alla percentuale di tasse.
Tanto per iniziare possiamo dire che oltre il 50% del prezzo è costituito da tasse e accise varie.
In questo periodo (inverno 2011) la benzina senza piombo viene venduta a 1,700 euro/litro. Di tale somma ben 0,898 euro sono imposte dello Stato. Questo significa che 0,802 euro rappresenta il prezzo effettivo del carburante per ogni litro.
Una particolarità delle accise presenti nel costo della benzina è data dalla loro iniziale temporaneità, poi divenuta stabile con il passare degli anni. Molti anni, potremmo dire, visto che alcune voci risalgono al 1935... vediamo di seguito, nel dettaglio, come si scompone la parte tassata:
1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935 (0,001 euro);
14 lire per la crisi di Suez del 1956 (0,007 euro);
10 lire per il disastro del Vajont del 1963 (0,005 euro);
10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966 (0,005 euro);
10 lire per il terremoto del Belice del 1968 (0,005 euro);
99 lire per il terremoto del Friuli del 1976 (0,051 euro);
75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980 (0,039 euro);
205 lire per la missione in Libano del 1983 (0,106 euro);
22 lire per la missione in Bosnia del 1996 (0,011 euro);
0,020 euro (39 lire) per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004;
0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005;
0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
0,040 euro per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011
0,0089 euro per far fronte all'Alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011
Sommando poi al totale anche l'imposta fabbricazione carburanti, e applicando in seguito l'IVA al 21%, si giunge alla cifra di cui sopra.fonte
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