Il programma è stato realizzato presso l'Istituto Penale Minorile "Malaspina" di Palermo, in collaborazione con il Ministero di Grazia e Giustizia con il patrocinio della Conferenza Episcopale Italiana, dell'Arcidiocesi, del Comune di Palermo, della Regione Sicilia - Assessorato per la Famiglia, e della Camera di Commercio di Catanzaro. Al centro della manifestazione le persone più amate da Giovanni Paolo II, i ragazzi che vivono in situazione di disagio, diversamente abili e giovani detenuti, che hanno avuto l'opportunità di partecipare da protagonisti attivi ad una serata arricchita da performance artistiche, contributi video e testimonianze di noti personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo e di rappresentanti delle istituzioni.
Il cast artistico è stato arricchito dalla presenza di alcune realtà musicali siciliane, come il trio rap One Crew, Gli Archi Ensemble, il Gruppo Nuova Aurora e Eleonora Cadeddu, la giovane Annuccia di “Un medico in famiglia” su Rai 1. Un prestigioso attestato di riconoscimento alla manifestazione, che ha ricevuto anche attenzione da parte di Papa Francesco, è giunto dalla presenza sul palco del Capo Dipartimento Giustizia minorile, Caterina Chinnici, la quale - a margine della consegna della medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da parte del vicario del prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta, al direttore dell’Istituto “Malaspina”, Michelangelo Capitano - ha sottolineato l’importanza di una manifestazione che, si propone quale momento di incontro tra le diverse voci della società civile, del mondo delle istituzioni laiche e religiose e dell’associazionismo.
Su questa direzione verrà consegnato un ulteriore riconoscimento a Gloria Ramos, madre di Cristian, giovane con sindrome di down nato a Roma che ha ottenuto la cittadinanza italiana grazie al diretto interessamento del Ministro Annamaria Cancellieri e del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Riconoscimenti anche per la città di Lampedusa - esempio di amore, carità ed accoglienza - e al “Progetto Policoro” che, partendo dal Sud, ha promosso la nascita di oltre 500 esperienze lavorative, mettendo in sinergia i diversi uffici delle diocesi con l’associazionismo e le istituzioni pubbliche.