Di solito non amo trattare temi di politica italiana, probabilmente questa sarà la prima e l’ultima volta, ma non sono riuscito a tacere. Me ne scuso sentitamente.
Premetto subito, a scanso di equivoci, che non sono un militante del Movimento 5 Stelle e che non difendo Beppe Grillo, non condividendo diversi contenuti del programma del suo movimento.
Quello che mi preme fare è sottolineare come la sinistra, in particolare gli elettori di sinistra, stiano dando il peggio di sé. Il M5S andrebbe affrontato come un fenomeno antropologico prima ancora che politico: piaccia o non piaccia i grillini rappresentano l’Italia di oggi, quella con cui fare i conti. Ma la sinistra sembra non voler aprire gli occhi, come non furono aperti dopo la caduta del Muro di Berlino ed il crollo dell’URSS. Contro Grillo è in atto un vero e proprio killeraggio, che va dall’ironia all’odio più feroce, ma perchè?
Perchè Grillo pone problemi, mette in discussione il funzionamento stesso del sistema dove il popolo della sinistra ha faticato per trovare (e forse non ci è ancora riuscito) una sua posizione dopo la fine dell’orizzonte ideale in cui credeva, ciecamente. A sinistra la critica è sempre stata un tabù, l’avversario è sempre stato da demonizzare, attribuendo l’epiteto di fascista a chiunque fosse un “nemico”. Così facendo si è da un lato peccato di arroganza e dall’altro si è sempre rifiutato di analizzare concretamente la realtà, preferendo applicare schemi noti ed approvati, come la lotta antifascista. Così facendo si sono poste le premesse per la distruzione della stessa sinistra sempre più alla ricerca di un modello, come quello anglosassone, e sempre meno contestualizzata nella realtà italiana.
Le colpe dei grillini sono quelle di esistere e provare a fare qualcosa. Loro ci provano, con gli strumenti di persone cresciute con un panorama totalmente diverso dalle generazioni precedenti. Nonostante il popolo della sinistra rifiuti di accettarlo il mondo è cambiato, la Guerra Fredda è finita, il comunismo è un’esperienza lontana ed il fascismo lo è ancora di più. I grillini sono cresciuti in un sistema sociale sempre più devastato, a partire dal sistema scolastico, ma a sinistra li si tratta allo stesso modo in cui i ricchi borghesi trattavano i poveri, ossia come esseri inferiori da compatire. A questo punto che ci si decida: la politica deve essere fatta dalla “ggente” o da professionisti? Le conseguenze non sono irrilevanti. La sinistra si è inventata le primarie, il protagonismo popolare che va a colmare le lacune di un partito che non sa esprimere un leader in quanto privo di una linea politica (e le vicende di questi giorni sono a testimoniarlo). Anche il M5S fa una sorta di primarie primarie, vero, ma almeno tenta di renderle trasparenti, con tutte le problematiche, non affrontate, che la parola trasparenza porta con sé.
Tentare di capire il M5S significa tentare di capire le trasformazioni della realtà italiana degli ultimi decenni, colmare il divario che la politica sempre più autoreferenziale ha creato con la gente comune, quella gente tanto vituperata a sinistra quando vota per altri partiti. La gente non capisce, ma se invece di usare questa arroganza si dicesse che “la sinistra” non capisce? Perdere la possibilità di capire i grillini significa perdere il tramite con l’Italia vera, non quella imparata sui libri, nelle università o nelle sezioni di partito. Volenti o nolenti il M5S è quanto di più moderno sia oggi disponibile in Italia, con tutte le sue contraddizioni ed i suoi limiti. I grillini credono davvero la rivoluzione si possa fare senza ghigliottina, e sono davvero leninisti, ma senza rivoluzione. E se da un lato l’accusa di “leninismo” fatta dal leader di un partito erede del PCI ai membri di un movimento che il comunismo non sanno quasi cosa sia, fa capire la situazione paradossale che stiamo vivendo.
Invece dell’isteria collettiva servirebbe la comprensione, verso questi ragazzi catapultati in una realtà così lontana dalle loro esperienze, dove per votare una presidenza si scoppia in lacrime e si mettono in discussione i propri ideali. Al momento del primo voto in aula qualche grillino avrà pensato ai libri che ha letto, qualcuno alle lotte del suo territorio, altri non avranno capito nulla. I grillini devono ancora orientarsi, capire, conoscere, adeguarsi, aiutateli invece di insultarli. Sono ragazzi che vogliono fare qualcosa, e di questo oggi c’e’ bisogno, non di arroganti certezze e paura di mettersi in gioco, il tutto condito da tanta, tanta ipocrisia. Il M5S può essere una grande risorsa, in una realtà dove l’economia sta distruggendo la politica, bisogna sperare che la sinistra non la sprechi irrimediabilmente. Nel frattempo da altri lidi ringraziano sentitamente…