Ci hanno messo quasi 24 ore, ma lentamente tutti se ne stanno accorgendo: il post in cui Beppe Grillo ammette la sconfitta alle elezioni europee (dando, però, la colpa ai pensionati) fa pubblicità, e nemmeno troppo occulta come alcuni sostengono, al Maalox.
“Vincono loro, ma è meraviglioso lo stesso. Intanto io mi prendo un maalox, non si sa mai. Casaleggio, c’è il maalox anche per te, vieni qua”.
Il tutto condito con un bel link al sito ufficiale del farmaco, che vale oro.
C’è chi difende la scelta, sostenendo che “prendere un Maalox” sia ormai entrato nel parlare comune per indicare “una batosta” (anche se io ho sempre sentito parlare di “Vaselina”).
Del resto, per chi la ricorda, c’è pure una nota canzone di Ligabue che cita “casse di Maalox per pettinarci lo stomaco”.
Ma quel link, che oltretutto dopo la polemica non è stato rimosso, è un segnale più che chiaro: Beppe non è certo uno sprovveduto, l’ha inserito di proposito.
Nessun rimborso elettorale, campagna pubblicitaria autofinanziata, ma alla fine si batte cassa attraverso il blog del comico ormai diventato vero e proprio brand.
Non per niente, qualunque iniziativa grillina, compresi i sondaggi sull’espulsione dei senatori, sono sempre avvenuti sul blog e non sul sito M5S, perché è da lì che parte il business ed è lì che i click devono andare.
Insomma, come sostiene @FabbioSabatini su Twitter:
“#VinciamoPoi, ma incassiamo adesso”.
[Rettifica delle 15.30: alla fine il link al sito della Maalox è stato tolto, ora punta alla relativa pagina su Wikipedia]