Beppe Grillo "Senatore parli prima di fare la fine di Sindona"

ROMA - E' stato fissato per sabato prossimo, alle 14, l'interrogatorio di garanzia di Luigi Lusi, l'ex tesoriere della Margherita in carcere da ieri sera per la vicenda delle appropriazioni di oltre 25 milioni di euro dalle casse del partito.

Il senatore Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita, sarà interrogato sabato dal giudice per le indagini preliminari nel carcere romano di Rebibbia, dove si trova attualmente in isolamento.
Lo riferisce una fonte giudiziaria, correggendo quanto affermato in precedenza, ossia che l'interrogatorio si sarebbe svolto nel carcere romano di Regina Coeli dove il senatore sarebbe stato trasferito.
L'ex tesoriere della Margherita intendera' rispondere a tutte le domande che gli verranno poste dal magistrato, cosi' come ha spiegato ieri poco dopo il voto del Senato.
Grillo: "Senatore parli prima di fare la fine di Sindona" - Sulla vicenda dell'ex tesoriere della Margherita è interventuo anche il leader di M5S Beppe Grillo.  "Ieri in Senato la ex sinistra democristiana, ex Margherita, maritata in Pdmenoelle si è suicidata. Forse non aveva alternative. Salvare Lusi era diventato inaccettabile per l'opinione pubblica.  Lusi in carcere però parlerà, coinvolgerà, accuserà. Il processo a Lusi diventerà un tormentone, che durerà fino alle prossime politiche, alla dirigenza della ex Margherita" scrive il comico genovese sul suo blog in un post intitolato 'Angry Lusi'.  E parafrasando il videogioco di successo 'Angry Birds' il comico accompagna il suo post con una disegno ritoccato degli uccellini protagonisti del gioco con i volti di Lusi, Rutelli, Letta, Bindi e Renzi. "I nomi sono già stati fatti, Renzi, Letta (il nipote), Rosy Bindi, Rutelli, Fioroni e Franceschini. I giudici accerteranno l'eventuale esistenza di reati", sottolinea il fondatore del Movimento 5 Stelle. Che offre un consiglio al senatore arrestato: "Angry Lusi parli, lo faccia al più presto senza tralasciare alcun dettaglio. Pisciotta e Sindona, e forse anche Don Verzé, insegnano che un caffé corretto in carcere non manca mai". HOME PAGE              
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