Da Bukit Lawang a Berastagi fu un viaggio tranquillo nonostante dovemmo cambiare minibus a Medan. Non è difficile viaggiare per Sumatra, se il turista non sa bene dove andare, nessun problema, gli autisti lo sanno sempre ed alla fine si arriva sempre a destinazione senza nemmeno rendersi conto.
Berastagi è una città piccola con una quantità di traffico impressionante che non si ferma nemmeno di notte. Seguendo il consiglio del proprietario dell’ostello di Bukit Lawang, siamo andati direttamente in un ostello buono ed economico (anche se la doccia calda era a pagamento) che poi scoprimmo essere uno dei pochi luoghi per viaggiatori. Arrivammo con una bellissima giornata di pioggia e freddo tanto che per scaldarci un po’ abbiamo dovuto mangiare una minestra calda. Rachele iniziava già a pentirsi di essere venuta fino a qui.
A Berastagi non c’è molto da vedere, ciò che attrae i turisti sono i due vulcani Gunung Sinabung e Gunung Sibayak dove si può fare trekking. Il Gunung Sinabung tre anni fa eruttò e lo hanno appena riaperto. Il Sibayank invece è un vulcano che dorme e l’ascesa è più facile. Noi abbiamo scelto l’opzione più facile, cioè il Sibayak anche perché ci si può arrivare a piedi direttamente da Berastagi. Con la speranza che il giorno successivo fosse bel tempo (pioveva da quattro giorni) ce ne andammo a letto.
Per fortuna la giornata iniziò bene, c’erano delle nuvole ma si vedeva (o almeno speravamo) che non erano cariche di pioggia. Zainetto in spalla, macchina fotografica alla mano e dopo aver comprato un po’ di frutta e qualche cosa da mangiare partimmo alla conquista del vulcano Sibayak!
La prima parte del cammino dal paese fino al check point dove si paga l’entrata è asfaltata (fino a qui si può arrivare anche in minibus), poi si prosegue per una strada ancora asfaltata con alcuni tornanti per arrivare alla fine al punto in cui parte il vero e proprio sentiero. Non c’è nessuna indicazione di dove inizi il sentiero e ci mettemmo un po’ per trovarlo in mezzo alle piante. Alla fine lo prendemmo e una serie di scalini ci condussero fino al cratere del vulcano.
Arrivando al cratere le fumarole enormi ed il rumore che fanno non lasciano indifferenti, è uno spettacolo.Nel cratere le persone si divertono a scrivere i propri nomi con le pietre ed il paesaggio è lunare.
Dalla cima del cratere si può salire fino in cima ad una montagna da dove si ha una vista a 360 gradi, bellissima!! C’era moltissimo vento ma siamo riusciti a trovare un posticino riparato dove mangiare qualche cosa e goderci il paesaggio.La discesa è un po’ ripida e si vede chiaramente che tempo fa c’erano scalini che adesso sono parecchio distrutti. La prima parte della discesa è nella montagna mentre la seconda è immersa nella vegetazione, un po’ scivolosa ma nulla di complicato.
Alla fine del cammino di discesa ci sono delle piscine termali che ci facevano un sacco di voglia ma quando ci siamo rendemmo conto che la temperatura dell’acqua non era per niente calda, decidemmo di rientrare a Berastagi. Dovemmo aspettare un bel po’ prima di poterci fare una doccia calda perché non c’era elettricità.
Per festeggiare il nostro ultimo trekking la sera ci siamo mangiati un martabak (una torta salata fritta tipica di Java che abbiamo conosciuto a Jogyakarta) ed il giorno successivo abbiamo salutato Berastagi ed il suo freddo!! Andiamo al lago Danau Toba dove farà sicuramente più caldo!!!