Non vi sono collegamenti diretti tra le due città patrimonio UNESCO dell'Albania; tuttavia andare da Gjirokaster a Berat non è un'impresa particolarmente difficoltosa. Proprio dove il Bulevardi della città nuova sbuca sulla strada statale si trovano molti furgoni (e molti altri sono di passaggio) che percorrono la bella strada che segue la valle del fiume Drino fino alla graziosa cittadina di Tepelene, e poi prosegue lungo la valle del Vijose fino a Fier. Qui bisogna scendere e cambiare furgone, il quale, percorrendo invece una strada pessima, vi porterà fino a Berat (chi è automunito potrebbe proseguire fino a Lushnje e andare a Berat da lì, la strada è migliore...ma nemmeno tantissimo).
Quella che può essere a pieno titolo considerata come la città più bella e interessante dell'Albania (anche se è diventata patrimonio UNESCO solo nel 2008), e la più antica in assoluto abitata senza soluzione di continuità, è splendidamente adagiata (per la quasi totalità) sulla riva settentrionale del fiume Berat sta progressivamente guadagnando importanza come destinazione turistica, per cui l'offerta di alloggio e le infrastrutture collegate stanno aumentando velocemente, sia nei quartieri storici che nelle zone più moderne. Vi sono degli ostelli economici sia nel borgo del castello che nel quartiere cristiano di , è molto carino, ospitato in una casa antica dagli interni tradizionali, ha buoni servizi, un ampio giardino (come molte delle case del quartiere) e il proprietario parla italiano in maniera più che discreta (a Berat l'italiano non è diffuso come al centro-nord della nazione, ma nemmeno assente come nelle città del sud); tuttavia anche a
Osun, proprio dove questo forma una piccola gola in corrispondenza della rocca che ospita il castello, ed è dominata in lontananza dal monte Tomorr, una delle cime più imponenti del paese. Gorica, sulla sponda opposta del fiume; i secondi sono preferibili perché, anche se i primi sono ospitati in delle costruzioni incantevoli, il castello si trova molto più in alto del centro città da cui è abbastanza lontano e quindi si è un po' isolati e inoltre le attività commerciali al suo interno sono quasi inesistenti, mentre da Gorica il centro si raggiunge con una piacevole passeggiata di 5 minuti.
L'ostello Lorenc Guesthouse , a Gorica le attività commerciali sono rare.
L'imponente e ottimamente conservata cinta muraria racchiude un borgo con pittoresche case in pietra, molte delle quali ancora abitate, e stradine acciottolate, ma anche alcuni resti archeologici risalenti al periodo illirico e, soprattutto, le rovine di numerose moschee e chiese bizantine che testimoniano la grande integrazione tra le due religioni che ha caratterizzato la città nei secoli. Sempre all'interno del borgo del castello è ospitato anche il museo nazionale
Quattro interessanti zone ben distinte tra loro contribuiscono a rendere Berat una meta turistica decisamente importante. Il castello, come detto, domina tutta la città dall'alto di una rocca, ed è raggiungibile solo tramite una lunga e ripida strada in salita, al termine della quale uno spiazzo conduce alla grandiosa porta di accesso.
Onufri, nel quale vi sono molte icone e vari oggetti religiosi. Da non sottovalutare sono infine le magnifiche vedute panoramiche sulla città e sulla valle fluviale che si possono ammirare da vari punti lungo le mura e dalla strada di accesso.
Continuando a scendere lungo la via, lto), si trovano le rovine del Palazzo del Sultano, mentre alla fine della strada una piccola deviazione porta in una spianata dove si trovano la Moschea del Sultano (La strada sbuca poi nella
Scendendo dal castello, sul lato sinistro della strada, si apre il quartiere medievale nel quale, oltre alle stradine e alle abitazioni tradizionali, spicca la presenza del Museo Etnografico (anche qui ospitato in un'abitazione tradizionale), dove vengono conservati gli ambienti e il mobilio originali dell'abitazione della fine del XVIII secolo, anticamente appartenente a una famiglia di commercianti, e gli attrezzi per la lavorazione del grano.
Rruga Mihal Komnena, proprio dietro all'Hotel Mangalem (dove tra l'altro c'è un piccolo ma grazioso ristorante dove provare ottimi piatti tradizionali e non spendere mo
Xhamia e Mbret), la principale della città, dagli interni sontuosi; la Teqja e Helvetive, una struttura frequentata dai dervisci, anche questa finemente decorata all'interno; e il palazzo che fungeva da residenza degli stessi dervisci.
Rruga Antipareia, la principale via cittadina, seguendo la quale, tenendo sempre sulla sinistra i vicoli che si inoltrano nel quartiere medievale, dopo circa 200 metri si sbuca nella piazza principale della città, quella dove c'è il capolinea dei furgoni e dei taxi, che funge da confine tra la zona antica e quella moderna ed è dominata dalla presenza della nuova Cattedrale Ortodossa di San Demetrio e della piccola moschea Xhamia e Plumbit, risalente al XVI secolo.
Tra la rocca del castello e il fiume, adagiato sul ripido pendio e affiancato al quartiere medievale di cui è comunque una propaggine, sta il quartiere più rappresentativo della città, quello che più di tutti le ha valso il nome di "città dalle mille finestre": l'antico quartiere ottomano di Uno degli ingressi principali nel quartiere si trova a fianco della piccola moschea
Mangalem.
Quest'area è formata da antiche abitazioni tradizionali perfettamente conservate, principalmente appartenenti a commercianti ed artigiani (alcune delle quali sono state trasformate in hotel) tra le quali si snoda un dedalo di vicoli acciottolati strettissimi e piccole scalinate (dato che il tutto è in pendenza) che regalano scorci incantevoli e percorrendo i quali si ha la netta sensazione di essere tornati indietro nel tempo.
Xhamia e Beqareve, la cui facciata dà sul lungofiume, dal quale si ha una delle più spettacolari visioni d'insieme del quartiere. Un vicoletto all'estremità occidentale del quartiere si arrampica invece fino a metà strada dello sperone di roccia del castello, dove c'è la piccola chiesa ortodossa di San Michele.
Sulla sponda opposta del fiume, infine, raggiungibile grazie a un ponte pedonale moderno e ad un altro in pietra risalente al XVIII secolo, c'è il quartiere cristiano di A Berat vi sono inoltre due ben distinte zone moderne: la prima si trova a nord-ovest del castello e non offre nessun motivo particolare per raggiungerla; la seconda, e principale, si trova invece a sud-est, dove
Gorica. Questo è una piccola oasi di pace, dove si può fare una suggestiva passeggiata tra gli immancabili vicoletti acciottolati ammirando le abitazioni storiche (in uno stile che ricorda molto quello delle case ottomane di Mangalem), alcune risalenti al XVI secolo, e visitando il pittoresco Monastero di Santo Spiridione. Bulevardi Republika funge da via dello struscio, costeggiando un piccolo parco lungofiume da un lato e ospitando un gran numero di bar, caffetterie e tavole calde dall'altro. Da segnalare infine la presenza in quest'ultima zona del grandioso edificio neoclassico che ospita l'università, che domina la scena dai vari punti panoramici.
Berat non è molto grande, e in una giornata, massimo due, si ha il tempo di visitare tutti i luoghi più importanti, tuttavia la città sta guadagnando importanza anche come base di partenza per escursioni in mezzo alla natura e altre attività del genere (rafting, scalate...) grazie alla vicina presenza della maggiore riserva naturale del paese, il Parco Nazionale del monte Tomorr.