Claudio Sottocornola
Mercoledì 11 dicembre, alle ore 18.00, presso la Libreria Mondadori Borgo D’Oro di Bergamo (Via S. Caterina 19/C) Claudio Sottocornola presenterà Stella polare (Claude Productions- Ed. Marna, pp.240, € 15), una raccolta di saggi e interventi sullo status quaestionis dell’attuale crisi di civiltà, che spazia dal declino del sacro alla cultura pop, dal problema educativo al pensiero debole, dalla ridefinizione dei ruoli alla questione gay, dalla recessione economica al mutamento dei paradigmi culturali in atto, nella ricerca di verità esistenziali e non ideologiche.Docente di Filosofia e Storia al Liceo Scientifico Lorenzo Mascheroni e di Storia della canzone e dello spettacolo alla Terza Università di Bergamo, Sottocornola non è nuovo a questo genere di indagini, nelle quali utilizza poesia, musica, immagini per esprimere un pensiero olistico e circolare, ambizioso nel voler includere e valorizzare ogni posizione teoretica, ogni approccio esistenziale, ogni ambito di realtà.
Se I trascendentali traditi, la sua precedente opera, era dedicata a Pier Paolo Pasolini, questa volta il filosofo lombardo dedica la sua ultima fatica a Giacomo Leopardi, poeta del desiderio da lui molto amato, a cui associa la rock star Johnny Hallyday, a sottolineare il valore dirompente che egli attribuisce alle icone della musica pop.
Conduce al centro delle cose, muovendosi per tutte le periferie possibili e, da cultore del post-moderno, parte dal dettaglio, dall’accessorio, per arrivare al nucleo delle questioni, che affronta da prospettive spesso stranianti, inconsuete e difficilmente classificabili secondo gli schemi culturali dominanti.
In appendice, tante interviste rilasciate dal filosofo del pop sui più svariati temi: cultura di massa e nuovi media, buona e cattiva televisione, raduni giovanili, maternità ed evoluzione del ruolo femminile, senso della festa e crisi del sacro. Conclusione con La cometa nella notte occidentale, riflessione sulla sua quadrilogia Il pane e i pesci, all’insegna dell’amore per l’uomo entro una civiltà percepita come sempre più degradata, claustrofobica, autoreferenziale.