l'articolo originale
Ah, il calcio balilla (o “calcino” come lo chiamano dalle mie parti)!!! Quanti bei ricordi!!..
Potrebbe sembrarvi strano scritto da uno che scrive quotidianamente in più blog e che lavora in ambito informatico, ma il calcio balilla E’ SACRO. Altrochè videogames!!!
Per carità, non posso dire di non farmi anche io le mie videogiocatine ogni tanto… Civilization, strategici, RPG, EVE Online… eppoi la WII (mitica)… tutte cose belle, bellissime.
E adesso poi ancora meglio vista la “rivoluzione” dell’online, cioè il poter giocare contro un essere umano, parlargli. Eppoi è una persona vera, non prevedibile come l’AI di un computer.
Un autentica rivoluzione. Che non ha inventato niente, però.
Da sempre si gioca in compagnia.
E, pur videogiocando, se posso scegliere preferisco una bella partita tra amici a qualche gioco da tavolo tosto.
E, perchè no, al buon vecchio calcio balilla.
Che non si tocca.
Da “La Repubblica” versione online del 6 Agosto 2010. Rintracciabile qui.
MILANO – Calciobalilla vietati, dopo le dieci di sera, nel paese in cui si producono i calciobalilla. È l’assurda guerra di Villa d’Ogna, paesotto dell’alta Val Seriana, provincia di Bergamo, scoppiata tra il sindaco leghista antirumore, Angelo Bosatelli, deciso a difendere la quieta pubblica da rullate vigorose e gol poco felpati, e villeggianti e appassionati del locale campionato, decisi a difendere il diritto a divertirsi almeno al bar. Lo scontro, ironia della sorte, proprio nel paese dove ha sede una delle quattro più importanti aziende italiane che producono calciobalilla, la Fas, attiva da 45 anni, che esporta in tutto il mondo e dà lavoro a una trentina di dipendenti.
Severissima l’ordinanza al riguardo: “Preso atto delle numerose segnalazioni pervenute… vista la legge sull’inquinamento acustico… visto l’articolo 659 del codice penale (“disturbo delle occupazioni e riposo delle persone”)… il sindaco ordina il divieto assoluto di utilizzo del calciobalilla dopo le ore 22 da lunedì a giovedì e dopo le 24 da venerdì a domenica”. E “vieta l’istallazione di calciobalilla all’esterno dei locali”.
Donatella Pendezza, amministratore della Fas, esprime “stupore, meraviglia e preoccupazione” per l’ordinanza: “È una decisione punitiva che arriva in un momento in cui l’azienda sta facendo degli sforzi per non diminuire il livello occupazionale. Un’ordinanza che va contro un gioco di aggregazione che nasce negli oratori e ora sta diventando uno sport. Al punto che si vorrebbe riconoscerlo come sport olimpico”.
Al Bich Bar, in località Biciocca, sede del locale campionato di calcetto e luogo di raduno di numerosi villeggianti che passano qui le vacanze d’agosto, è già partita una raccolta di firme perché il sindaco ritiri al più presto il provvedimento. Ma Angelo Bosatelli non vuole sentire ragioni e rilancia, chiedendo invece ai produttori di inventare calcetti meno rumorosi: “Questa vicenda potrebbe essere l’occasione per trovare finalmente una soluzione alla rumorosità dei calciobalilla, utilizzando magari dei materiali diversi”.