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Bergo’,
non mi fraintendere, lungi da me la presunzione di impancarmi a
esperto di pastorizia, e poi per far la lezioncina a te, che sei pastore per antonomasia, però, che cazzo, hai il gregge che sta a vomitare bile
pure dalle orecchie, non puoi star lì, patulae
recubans sub tegmine fagi silvestrem tenui Musam meditaris avena,
e far finta di niente. Non dico scomunicare l’Irlanda in blocco,
ma puoi far finta che non sia accaduto niente?
Oggi belavano
da far pena, e tu? Un pensierino sulla Grande Guerra, tanta apprensione per
chi soffre nel Golfo di Bengala e mezza pippa sul beato Romero.
Questo all’Angelus, ma vogliamo
parlare dell’omelia? Ennesima
tirata contro la corruzione, ok, non guasta mai, fa tanta simpatia, ma almeno un
avverbiuccio che lasciasse intendere che tra i corrotti tu ci metti pure
chi corrompe un istituto come il matrimonio – dico – che ti
costava? Una cosuccia ambigua – dico – che si capisse e non si capisse, e invece? Col massimo rispetto, eh, un cazzo di niente.
Idem coll’ennesimo promo
dell’enciclica ecologica, che sarà sempre troppo tardi quando ti
deciderai a pubblicarla: che ti costava parlare del buco dell’ozono
buttando lì distrattamente un’allusione...? Ok, vabbè, come non
detto, questo sarebbe stato troppo pure per Siani e per Mammucari,
però suppongo avrai capito: far finta che in Irlanda non sia
accaduto niente è stato peggio, molto peggio di un «cazzo
in culo non fa figlio, solo salsa di coniglio», che poi ci avrebbero
pensato Vian, Tarquinio e gli altri a rimediare dicendo che proprio questa sembra essere la più attendibile versione di un papiro di Qumram.
Insomma, fa’ qualcosa, ché, come a Clarice Starling straziava il cuore, tutto ’sto belare a noi laicisti strazia i coglioni.
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