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Berlinale 2015. Recensione: BODY, il film più inafferrabile del concorso

Creato il 12 febbraio 2015 da Luigilocatelli

Body, di Małgorzata Szumowska. Con Janusz Gajos, Maja Ostaszewska, Justyna Suwała. Concorso.201506040_2Un uomo che indaga su un infanticidio. Sua figlia malata di anoressia. Una terapeuta che a tempo perso fa la medium. Niente è in ordino, tutto è scostato rispetto alla media in questo strambo film di una regista polacca talentuosa quanto indecifrabile. Voto 5 e mezzo201506040_1A ripensarci (l’ho visto quache giorno, ma non ho mai avuto finora il tempo di scriverne), è forse meglio di quanto non mi sia apparso alla visione. Confermando la polacca Małgorzata Szumowska regista fuori schema, non omologata, capace di cose insopportabili (come il suo Elles, visto alla Berlinale nel 2012) e notevolissime (In the name of…, dato sempre qui a Berlino nel 2013, un mélo dagli echi fassbinderiano vincitore al Festival Mix di Milano). Questo suo Body si colloca tra i due, ed è opera in gran parte inafferrabile e spiazzante, difficile da giudicare, un oggetto che non ce la fai mai a mettere a fuoco. Bislacco, più che bizzarro. Un dramma con derive nella commedia. Personaggi borderline e anche un po’ oltre, malate di quella normalità che non riescono a vivere. Un padre procuratore (si sta occupando del caso di un neonato ucciso e lasciato dalla madre in un cesso della stazione), una figlia che lo odia e lo ritiene responsabile della morte per infelicità della madre. E che adesso si sta ammalando di anoressia. Una terapeuta alquanto stramba e new age che nel tempo libero fa la medium, mettendo in contatto i vivi con i morti. La ragazza finirà a far terapia di gruppo proprio con lei, innescando una reazione a catena che coinvolgerà tutti. Un film differente, non apparentabile a nessun altro. Una regista che continua a indagare le fratture esistenziali e psicologiche con fredda partecipazione, o se preferite appassionato distacco. Non c’è niente di medio in questo suo Body, tutto è come fuori registro, scostato, deragliato, cose e persone. Interessante, ma di quei film che proprio non ce la fai a vlergli bene.


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