La notizia è di quelle che riescono a fare contenti tutti coloro che, come lo scrivente, ancora non hanno perso la speranza relativamente a un cinema italiano di qualità: l’Orso d’oro della 62esima edizione del Festival di Berlino e’ stato assegnato a Paolo e Vittorio Taviani per Cesare deve morire. L’ultima vittoria italiana risaliva al 1991, La casa del sorriso, Marco Ferreri.
Importante anche la vittoria, nella sezione Panorama, relativamente al premio del pubblico, di Daniele Vicari con Diaz.Non pulire questo sangue , docufilm incentrato sui tragici avvenimenti della scuola Diaz durante il G8 di Genova, a ulteriore testimonianza che, come detto ad inizio articolo, un altro cinema italiano, magari capace di essere ancora aderente alla realtà e non di descrivere il classico mondo a parte, sia ancora possibile; insieme a Vicari si sono aggiudicati il suddetto riconoscimento Srdjan Dragojevic, Parada, e Cao Hamburger, Xingu. Di seguito, l’elenco dei premi principali.
ORSO D’ORO: Paolo Taviani e Vittorio Taviani per Cesare deve morire; ORSO D’ORO ALLA CARRIERA: Meryl Streep; GRAN PREMIO DELLA GIURIA: Benedek Fliegauf, Just the Wind; ORSO D’ARGENTO PER LA MIGLIOR REGIA: Christian Petzold, Barbara; ORSO D’ARGENTO PER LA MIGLIORE ATTRICE: Rachel Mwanza, Rebelle; ORSO D’ARGENTO PER IL MIGLIOR ATTORE: Mikkel Følsgaard, En Kongelig Affære; ORSO D’ARGENTO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA: Nikolaj Arcel e Rasmus Heisterberg, En Kongelig Affære; ORSO D’ARGENTO PER IL CONTRIBUTO ARTISTICO:Lutz Reitemeier, White Deer Plain (fotografia).