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Berlino celebra Helmut Newton

Creato il 11 dicembre 2015 da Harimag

Donne conturbanti, sensualità disinibita e un pizzico di ironia sono il mix di successo delle immagini fotografiche scattate dal genio tedesco Helmut Newton. Impugna la prima macchina fotografica a soli 12 anni e da quel momento inizia la sua scalata verso la fortunatissima carriera, diventando uno dei più apprezzati fashion photography, ricordato da tutti per i suoi studi sul nudo femminile di cui è possibile ammirare fantastici ritratti. Lo scoppio della guerra lo costringe a lasciare la sua nazione perché ebreo e con due macchine fotografiche in spalla, gira il mondo: Singapore, Australia, Gran Bretagna e la Francia dove inizia la collaborazione con Vogue France e successivamente con Vogue Italia, Vogue Inghilterra, Queen ed Elle. Nel 1975 esce il primo volume di foto intitolato “White Women” nel quale l’artista porta il nudo nell’estetica fashion, ottenendo immagini sorprendenti e provocatorie a tal punto da rivoluzionare il concetto stesso di fotografia di moda; flash di una visione estetica in cui la moda si concilia con l’arte, diventando un mezzo espressivo molto potente. Insieme con la moglie June alias Alice Springs, anche lei fotografa,  si trasferisce a Montecarlo e poi a Los Angeles dove, nel gennaio del 2004, muore. Grazie a uno stile riconoscibile e al suo taglio personale, Newton è riuscito a far entrare la fotografia nel mondo dell’arte con il supporto di altri due importanti maestri della fotografia, Irving Penn e Richard Avedon

Berlino celebra Helmut Newton

Helmut Newton

Charlotte Rampling, Catherine Deneuve, Monica Bellucci, Linda Evangelista, Kim Basinger e molte altre sono state le favolose donne ritratte da Newton. Ma negli ultimi anni della sua carriera, sceglieva soggetti che provenivano anche dalla strada, oppure dei manichini simbolo della pop culture o di un’umanità alla deriva. Alberghi, piscine, tetti di palazzi erano le ambientazioni dei suoi scatti e mai lo studio fotografico; fruste, tacchi a spillo, catene, borse e pellicce erano gli elementi che si ripetevano in uno schema che coinvolgeva specchi, scale, corridoi, balconi, piscine, stanze d’albergo e così via, componendo insieme alla modella uno scatto che ancora oggi non passa sotto silenzio. Considerate l’immagine che ritrae l’androgina modella Vibeke Knudsen ritratta nel 1975 sulle pagine di Vogue Paris. Allora bastava poco per gridare allo scandalo: capelli tirati indietro, una sigaretta tra le dita, lo sguardo perso nella deserta Rue Aubriot di Parigi con addosso il controverso smoking gessato di Yves Saint Laurent. Una donna vestita da uomo, che sembra un uomo o che si atteggia da uomo destò clamore! Allo stesso tempo però, la foto contribuì a rendere lo smoking un iconico capo d’abbigliamento per signore. 

Berlino celebra Helmut Newton

Vibeke Knudsen

Berlino celebra Helmut Newton

Linda Evangelista

Berlino celebra Helmut Newton

David Lynch e Isabella Rossellini

Oggi il maestro della fotografia in black&white; viene celebrato nelle pagine del volume “Pages from the Glossies” edito da Taschen, che accompagna l’omonima retrospettiva visitabile dal 4 dicembre al 22 maggio 2016 presso la Helmut Newton Foundation, fondazione creata con la moglie nel 2003. Il volume raccoglie circa 500 scatti di moda per note riviste europee e americane, che vanno dal 1965 al 1998, ripercorrendo così lo scenografico lavoro di Newton. Un misto di scatti fotografici, interviste rilasciate dall’artista, racconti sulla lunga esperienza nel mondo editoriale, dallo scouting delle modelle all’organizzazione di un evento, al rapporto di collaborazione con la direttrice di Vogue America, Anna Wintour

Berlino celebra Helmut Newton

Copertina del volume Pages From The Glossies

Berlino celebra Helmut Newton

Monica Bellucci

Il maestro del nudo femminile, spesso accusato di ridurre la sensualità della donna a un semplice corpo nudo esibito in modo voyeristico, replicava alle critiche affermando di adorare le donne e che le sue fotografie ritraevano il potere e la forza femminili, dove la volgarità era bandita per lasciare il posto al sublime. Un'esposizione che vale la pena di visitare, ammirando le icone erotiche del XX secolo e un'arte fotografica caratterizzata dalla capacità di indagare la realtà, il corpo, il viso, i luoghi in cui le immagini vengono scattate. Un senso di libertà è quello che emerge dagli scatti di Newton, una libertà svelata in modo quasi imbarazzante a chi osserva. Immagini che coinvolgono non solo la vista ma anche la mente, quella pura, priva di condizionamenti. 


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