L’ha dichiarato nei giorni scorsi Valerio Bassa, il direttore de Il Mitte, il quotidiano di Berlino per italofoni, e ne sono rimasta sopresa. Vuoi perché questa città mi ha sempre incuriosito “a distanza”, vuoi perché io e la serendipità andiamo molto d’accordo.
E così il mio weekend nel freddo del nord Europa inizia sotto i migliori auspici. Ad attendermi una città che, a detta dei più, è giovane, moderna, artistica, di tendenza. E io così la immagino. Ma sono anche sicura che Berlino mi riserverà non poche sorprese, soprattuto se penso che il significato di serendipità è la sensazione di quando trovi qualcosa di imprevisto cercando altro. Lo dicono gli amici di Una parola al giorno, spiegandone anche l’etimologia: neologismo dello scrittore inglese Walpole; da [Serendip] antico nome dell’isola dello Sri Lanka, in riferimento alla fiaba persiana “I tre principi di Serendippo”. Nella fiaba, i tre protagonisti scoprono inaspettatamente, durante la loro avventura, indizi e soluzioni che li cavano puntualmente fuori dai guai. “Una vita senza ricerca non è degna d’essere vissuta” diceva Socrate. Ma la bellezza sta nel fatto che ciò che si cerca è perlopiù ignoto. E quando scopri qualcosa di incredibile che non avevi immaginato né calcolato sul tuo percorso, c’è quella vocina dentro che ti dice, complice, “Hai visto? Non me la sono fatta scappare”. È il sentimento comune di chi vive la propria vita con presenza, che coglie le possibilità infinite e meravigliose che ci sono offerte senza accecarsi su se stesso o su un obiettivo opaco.
Bene, l’obiettivo del mio piccolo viaggio è scoprire questa città che tanto affascina molte delle persone che conosco: per questo voglio girare tra quartieri come il Mitte o Scheunenviertel, vedere quel che resta del Muro di Berlino, la Porta di Brandeburgo, l’Holocaust-Mahnmal e la Fernsehturm, le tante gallerie e alcuni dei musei del centro cittadino. Berlino è una metropoli internazionale ricca di storia e di cultura, anche del cibo. Lo testimoniano i 6.500 ristoranti della città, le 546 cremerie e caffè, i 2.800 chioschi di strada, i 225 bar, discoteche e pub. E per questo la mia visita non potrà che essere una full immersion culturale e gastronomica in cui, ne sono certa, anche la serendipità avrà la sua parte.
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