Basta poco e Berlino cambia. Si evolve. Muta. Sia nel tempo che nello spazio. Salti da un quartiere all'altro ed è come se tu visitassi città diverse tra loro, architettonicamente come culturalmente. E passano solo cinque anni dalla tua ultima visita che sembra di camminare per vie mai viste e del tutto nuove. Il Tacheles non è più occupato, ma i ragazzi del collettivo hanno subito lo sfratto... E la chiesa bombardata è in via di ristrutturazione con tanto di impalcatura coreografata. Sarebbe da dire che non c è più la Berlino di una volta. Eppure resta una città in grado di stupirti sempre. Proprio mentre dicevo a me stesso che la volta prima mi colpí maggiormente ecco un bellissimo e toccante museo ebraico. Solo quello penso possa valere il volo per arrivare fino a qua. Poi il Kreuzberg sempre alternativo giovane e vitale. Anche oggi comunque abbiamo macinato chilometri e chilometri fortunatamente con un clima piu mite e simpatico. Tra le cose da segnalare il quartiere ebraico, il pranzo a base di kurrywurst (voto sei politico), un gay pride incocciato per strada, un'ottima cena nel migliore coreano di Berlino (ho dovuto chiedere una forchetta per riuscire a mangiare) i tedeschi che non sanno vestirsi (Bastiancino dice che hanno piu personalità però),i tedeschi sempre con una bottiglia in mano (piena o vuota non è importante), gli italiani sempre e ovunque (a becerare), Veleh coi diti mozzi. Chiudo qui che domani ci attende un'altra maratona.
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Basta poco e Berlino cambia. Si evolve. Muta. Sia nel tempo che nello spazio. Salti da un quartiere all'altro ed è come se tu visitassi città diverse tra loro, architettonicamente come culturalmente. E passano solo cinque anni dalla tua ultima visita che sembra di camminare per vie mai viste e del tutto nuove. Il Tacheles non è più occupato, ma i ragazzi del collettivo hanno subito lo sfratto... E la chiesa bombardata è in via di ristrutturazione con tanto di impalcatura coreografata. Sarebbe da dire che non c è più la Berlino di una volta. Eppure resta una città in grado di stupirti sempre. Proprio mentre dicevo a me stesso che la volta prima mi colpí maggiormente ecco un bellissimo e toccante museo ebraico. Solo quello penso possa valere il volo per arrivare fino a qua. Poi il Kreuzberg sempre alternativo giovane e vitale. Anche oggi comunque abbiamo macinato chilometri e chilometri fortunatamente con un clima piu mite e simpatico. Tra le cose da segnalare il quartiere ebraico, il pranzo a base di kurrywurst (voto sei politico), un gay pride incocciato per strada, un'ottima cena nel migliore coreano di Berlino (ho dovuto chiedere una forchetta per riuscire a mangiare) i tedeschi che non sanno vestirsi (Bastiancino dice che hanno piu personalità però),i tedeschi sempre con una bottiglia in mano (piena o vuota non è importante), gli italiani sempre e ovunque (a becerare), Veleh coi diti mozzi. Chiudo qui che domani ci attende un'altra maratona.
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