Ve lo già detto che amo alla follia Berlino? Forse no, ma ne sentirete parlare spesso in questo blog, perchè è uno di quei luoghi mitici per me, quelli dove non mi stancherei mai di tornare e che ogni volta, per una strana alchimia di cui non si riesce a capire il motivo, ti danno quella confortante sensazione di essere a casa. Ebbene, di Berlino finora ho parlato solo in questo post di qualche tempo fa, dove vi raccontavo la bella scoperta della guida rock della capitale tedesca. Ma poichè il genere mi ha incuriosito, sono andata oltre ed ho deciso di farvi incontrare, seppure virtualmente, Francesca Fabi, l’autrice di questo vademecum in musica della città che ha ospitato, tra gli altri, David Bowie, Lou Reed, U2. E non solo: Francesca, infatti, ha raccontato l’anima rock di altre due città – icona, Londra e New York (invidia pura!). Cosa ne pensa?
Lo scoprirete in questa intervista. Intanto, le presentazioni: Francesca Fabi, medievalista, una passione incontrollata per i Led Zeppelin e gli Ac/Dc, Francesca Fabi è giornalista musicale e collabora con le riviste Classix e Classix Metal dopo essersi fatta le ossa per anni scrivendo su Metal Shock e Psycho. Ha intervistato le più famose band dell’universo hard rock e metal, dai Def Leppard ai Biohazard, dagli Iron Maiden ai Megadeth.
Per Arcana Edizioni ha ideato e scritto le Guide Rock di Londra, Berlino e New York e “Autostrade Per L’Inferno”, sulle canzoni degli Ac/Dc. Insegna Storia presso una università americana in Italia ed è sommelier dell’Ais.
Francecsca, parliamo di Berlino, Londra New York: da cosa nasce l’idea di scriverne una guida in versione rock? A chi pensavi come lettore mentre le realizzavi?
“Pensavo a me. Ho scritto la guida che avrei voluto avere nello zaino quando ero un’adolescente alla scoperta dell’universo rock e gli indirizzi dei negozi di dischi imperdibili li scovavo solo con il passaparola o li trovavo nelle ultime pagine dei quindicinali musicali stranieri che compravo a peso d’oro. Internet non c’era allora e tutto era una scoperta“.
Come hai raccolto le informazioni necessarie a redigere le tue guide? Quali sono state le tue fonti?
“Una guida del genere non si improvvisa, ma è frutto di un lungo lavoro, di informazioni raccolte nel corso del tempo, di letture personali e di frequenti viaggi, specialmente in città come Londra e New York dove tutto cambia molto velocemente. Poi anche internet ha avuto la sua parte, con ricerche certosine, ma alla base ci sono l’esperienza personale ed il viaggio in prima persona“.
Immaginiamo di avere poco tempo a disposizione, una toccata e fuga nelle tre città: quali sono i tre luoghi rock assolutamente da non perdere in ciascuna?
“St. Mark’s Place a New York, gli Hansa Studios a Berlino e a Londra il negozio di dischi Rough Trade East: nella capitale britannica i luoghi storici sono troppi e non è possibile scegliere, quindi scelgo un negozio!“
Spesso pensando all’anima rock di queste città si pensa nostalgicamente al passato, gli anni ’70 e ’80 soprattutto. Concordi? Oppure c’è ancora spazio per questo?
“Gli anni Settanta e Ottanta sono fra i decenni più significativi nella storia della musica rock, soprattutto i Settanta, questo è innegabile e non è un segreto per nessuno. Quello che è venuto dopo, a parte alcune band interessanti negli anni Novanta, non ha avuto secondo me la stessa rilevanza. Le band di oggi, a parte le dovute eccezioni, mi interessano fino ad un certo punto, ma semplicemente perché non hanno la stessa forza dirompente, innovativa, stimolante e di rottura. Del resto è la società circostante che è cambiata e la musica la rispecchia. Con questo non voglio dire che musicalmente vivo solo nel passato, non mi dispiacciono ad esempio gruppi come Bands Of Horses, Vollbeat e The National, però per me è difficile trovare qualcuno con lo stesso mordente di certi gruppi del passato“.
Guardiamo invece avanti: quali potrebbero essere le Berlino, Londra e New York del prossimo futuro dal punto di vista di quest’anima musicale e perchè?
“Non credo di esagerare se dico nessuna. Ci sono città molto vivaci, penso a Barcellona, a Copenhagen, città-laboratorio, giovani, elettrizzanti, ma in termini di parametri rock, nessuna è come Londra, dove si respira la storia della musica come in nessun altro posto al mondo, dove ti senti parte attiva, dove c’è sempre una band che suona con gli amplificatori a tutto volume e dove ti può capitare di incappare in Jimmy Page girato l’angolo, non so se mi spiego!“
La prossima guida rock che scriverai (o vorresti scrivere) sarà quella di ..?
“Sarebbe interessante tornare indietro negli anni e ripercorrere la storia dell’hard rock e del glam a Los Angeles… l’hair metal di Kix e Roxx Gang, tutti quei capelli cotonati, i pantaloni di pelle, locali come il Roxy, gli sciupafemmine come Motley Crue e Poison, il fenomeno Guns ‘N’ Roses, i White Lion, i Quiet Riot e una miriade di altri gruppi che tentarono la fortuna nei club del Sunset Boulevard. Per chi, come me, era una ragazzina adolescente sul finire degli anni Ottanta, Los Angeles nell’immaginario era Shangri-La. Anche se per me la California rimanda sempre e comunque a Going To California dei Led Zeppelin, non ne posso fare a meno, ed ecco che il cerchio si chiude e siamo tornati di nuovo in Europa, in Gran Bretagna, da dove tutto è partito!“.