Cala il sipario per cinque anni sullo spettacolare fregio che dà il nome, Pergamon, al più famoso dei musei berlinesi, sul più ammirato dei capolavori ellenistici giunti a noi dall'Asia minore. Le sue leggendarie figure sono state infilate in speciali scatole per affrontare un restauro impegnativo, oneroso, ma non più rinviabile. Piove dal tetto, la rete elettrica è del 1930. La sala che contiene il monumento è stremata così come l'Altare di Zeus che di anni ne ha 2200 e che ora viene affidato a mani esperte.Ma Berlino è sotto shock. Il fermo dell'attrazione numero uno del Pergamon ha scatenato una sorta di psicodramma collettivo. La chiusura dei battenti per un lustro è un colpo durissimo, dato che l'Altare assicura un flusso ininterrotto di visitatori, che solo lo scorso anno ha raggiunto 1,3 milioni.Ma di cosa tratta questo splendido Altare? E' presto detto! Sul fregio che corre lungo tutto il perimetro va in scena la lotta senza tempo tra dei e giganti, in palio c'è il dominio dei pianeti, della Terra e degli abissi, in un intreccio in cui sono implicati il mito della creazione, la religione, il potere. E i conflitti che l'antico regno di Pergamo condusse nei confronti di numerosi invasori. L'aveva pensata così Eumene II: fu lui che regnò tra il 197 e il 159 avanti Cristo, a commissionare l'altare. Pare che numerosi artisti abbiano lavorato all'opera, gente del posto, ma anche ateniesi, forse qualcuno venuto da Rodi. Gli storici dell'arte e gli archeologi giurano però che uomo solo sovrintendesse a tutta l'opera di Pergamo, ma sul suo nome aleggia il mistero.L'Altare di Zeus arriva Berlino nel 1886 con il permesso del sultano Abdul Hamid II, perchè erano stati degli archeologi tedeschi a ricostruirlo con i frammenti originali. Visto che la storia non se ne sta mai tranquilla, nel 1948 ci si è messa di mezzo l'Armata Rossa, che confiscò il fregio, lo impacchettò e lo spedì a Leningrado. Dieci anni dopo, questo fece ritorno nell'allora Ddr. E da allora rimase nella capitale tedesca esposto fino ad oggi.Buona cura ricostituente e a tra cinque anni!
Berlino perde per cinque anni il monumento più amato!
Creato il 13 gennaio 2015 da Artesplorando @artesplorandoCala il sipario per cinque anni sullo spettacolare fregio che dà il nome, Pergamon, al più famoso dei musei berlinesi, sul più ammirato dei capolavori ellenistici giunti a noi dall'Asia minore. Le sue leggendarie figure sono state infilate in speciali scatole per affrontare un restauro impegnativo, oneroso, ma non più rinviabile. Piove dal tetto, la rete elettrica è del 1930. La sala che contiene il monumento è stremata così come l'Altare di Zeus che di anni ne ha 2200 e che ora viene affidato a mani esperte.Ma Berlino è sotto shock. Il fermo dell'attrazione numero uno del Pergamon ha scatenato una sorta di psicodramma collettivo. La chiusura dei battenti per un lustro è un colpo durissimo, dato che l'Altare assicura un flusso ininterrotto di visitatori, che solo lo scorso anno ha raggiunto 1,3 milioni.Ma di cosa tratta questo splendido Altare? E' presto detto! Sul fregio che corre lungo tutto il perimetro va in scena la lotta senza tempo tra dei e giganti, in palio c'è il dominio dei pianeti, della Terra e degli abissi, in un intreccio in cui sono implicati il mito della creazione, la religione, il potere. E i conflitti che l'antico regno di Pergamo condusse nei confronti di numerosi invasori. L'aveva pensata così Eumene II: fu lui che regnò tra il 197 e il 159 avanti Cristo, a commissionare l'altare. Pare che numerosi artisti abbiano lavorato all'opera, gente del posto, ma anche ateniesi, forse qualcuno venuto da Rodi. Gli storici dell'arte e gli archeologi giurano però che uomo solo sovrintendesse a tutta l'opera di Pergamo, ma sul suo nome aleggia il mistero.L'Altare di Zeus arriva Berlino nel 1886 con il permesso del sultano Abdul Hamid II, perchè erano stati degli archeologi tedeschi a ricostruirlo con i frammenti originali. Visto che la storia non se ne sta mai tranquilla, nel 1948 ci si è messa di mezzo l'Armata Rossa, che confiscò il fregio, lo impacchettò e lo spedì a Leningrado. Dieci anni dopo, questo fece ritorno nell'allora Ddr. E da allora rimase nella capitale tedesca esposto fino ad oggi.Buona cura ricostituente e a tra cinque anni!
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