In generale quando si parla di Germania e della sua capitale Berlino, vengono in mente le guerre mondiali, Hitler, le guardie in uniforme e il mito della razza ariana. Dopo essere stata a Berlino, partita senza grandi entusiasmi ma sulla scia di uno dei miei motti principali (“voglio vedere qualsiasi posto al mondo, quindi vado anche dove mi interessa poco”), ho imparato una delle postille più importanti per il mio vivere da viaggiatrice: non è detto che i posti che sogni di vedere nella vita saranno quelli che ti piaceranno di più, e viceversa.
Ecco, per me Berlino è stato così. E’stato l’unico viaggio che ha scelto mio marito (e 1 su 100 era giusto concederglielo) e lo ringrazio! Mi è piaciuta la città, quello che ho visitato, lo stile quotidiano che ho percepito, ho mangiato bene (sapete che per me i sapori in viaggio sono importanti, altra massima: non si viaggia per mangiare, ma si devono assaggiare i piatti tipici nei luoghi migliori), mi è piaciuta la gente e mi sono divertita un sacco, soprattutto la sera. Berlino è risorta dalle sue ceneri ed è pronta a sfidare l’Europa per il primato di capitale più energica, festosa e modaiola. Conosciuta anche per il suo famoso Zoo, con animali spesso protagonisti anche del nostro tg.
In giro per Berlino
Andiamo a Berlino per il Ferragosto 2008, clima primaverile di giorno, ma la sera è piacevole una maglietta in più (non per i tedeschi!) e ci fermiamo qualche giorno. La nostra prima tappa è recarci ad un museo sensazionale, con una mostra coinvolgente: il Judisches Museum. E’un museo modernissimo, basato però sulla tragica storia degli ebrei, un’idea innovativa dell’architetto Libeskind, che ha costruito un edificio che ripercorresse sia all’esterno che nei corridoi interni, la tortuosa vita degli ebrei. Oltre a mostrare immagini, oggetti e contenuti audiovisivi, è un vero e proprio percorso che fa pensare e agire in prima persona attraverso alcuni oggetti, fino alla stanza del silenzio dove riflettere senza parlare. Veramente una visita irrinunciabile per chi si reca a Berlino. Per questi motivi, prima ancora di passare all’esplorazione della città, ci siamo recati in questo museo.
Judisches Museum visto dall’alto (foto presa dal sito ufficiale del museo)
Il primo giro in centro città (il quartiere Mitte) inizia dalla Alexander Platz, con la fontana dell’amicizia tra i popoli e l’orologio mondiale. Noi soggiorniamo in questa piazza, all’Hotel Park Inn, imponente grattacielo con una vista stupenda dalle camere e dal terrazzo dove viene servito l’aperitivo. Particolare che ci ha fatto prenotare qui, le stanze hanno dei bellissimi bagni completamente in vetro! Simile a quelle dell’hotel dove siamo stati a Barcellona.
AlexanderPlatz
I berlinesi la chiamano affettuosamente “Alex”, chiamata così in seguito alla visita dello zar di Russia Alessandro e questa piazza fu centro importante per la città fin dal Medioevo. Fu sede di diverse manifestazioni fino a diventare ai giorni nostri luogo d’incontro e di shopping. La Fernsheturm è la costruzione più alta della città, la torre della televisione sormontata da una sfera con all’interno un bellissimo bar panoramico con piattaforma rotante, da dove si gode una splendida vista della città. L’anno dopo, nel 2009, andremo a cena nel ristorante girevole The View a New York, che ricorda lo stesso principio.
Il Fernsheturm al tramonto, vista dall’hotel
In cima al bar girevole del Fernsheturm
Qui vicino si trovano anche il Municipio della città, in mattoni rossi, la fontana del Nettuno e la statua dedicata ai filosofi Marx ed Engels.
Il Municipio di Berlino e la fontana del Nettuno
La statua di Marx ed Engels
Una delle piazze più piacevoli della città è quella con le due chiese gemelle, la Gendarmenmarkt, ma le chiese sono veramente numerose in città: tra queste, una tra i pochi monumenti sopravvissuti alla seconda guerra mondiale, la Friedrichswerdersche Kirche e la chiesa di San Nicola. Il Duomo di Berlino è sopravvissuto ai bombardamenti e volevano addirittura demolirlo: invece è ancora in piedi e spettacolare.
In giro per il centro di Berlino, sull’isola davanti al Duomo
Girando per il centro di Berlino ripercorriamo la storia della seconda guerra mondiale non solo visitando diversi musei e il simbolo del Muro, ma percorrendo il viale più famoso della Germania, l’Unter den Linden , distrutto durante i bombardamenti e tornato la via più elegante della città, testimone dei momenti più gloriosi ma anche dei più strazianti. Il Reichstag con la sua cupola di vetro da dove si gode una vista sul parco del Tiergarten, è l’edificio sede del Bundestag, il Parlamento Federale tedesco. Venne danneggiato da un incendio del 1933 di cui non sono ancora chiare le cause e anche durante la guerra, fu in seguito ricostruito ed oggi è in parte visitabile.
Reichstag visto dal segway
Si trova vicino alla famosissima Porta di Brandeburgo, il grande arco di trionfo berlinese, simbolo della Germania divisa poichè vicino al confine e in seguito, simbolo della Germania riunificata. L’unica porta rimasta delle antiche mura, si trova in fondo alla Unter den Linden e la zona (Pariser Platz) è tornata agli splendori ottocenteschi. La quadriga di bronzo è guidata dalla dea della pace, poichè la porta nasceva come simbolo di pace. Napoleone portò la quadriga a Parigi, come bottino di guerra, ma tornò a Berlino dopo la battaglia di Waterloo.
Davanti alla Porta di Brandeburgo a bordo del nostro segway
Per girare una parte di Berlino decidiamo di affittare e provare i segway, tramite tour guidato, e ci divertiamo tantissimo! E’facilissimo imparare a guidarlo,segue i movimenti del corpo con rapidità, l’importante è stare in equilibrio: abbiamo avuto una mezzoretta a disposizione per imparare ad usarlo e poi via… per le strade della città! Oggi è molto utilizzato ovunque, sia in diverse città turistiche per visitarle che da organi come la polizia.
Imperdibile una sosta al Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa, conosciuto come Museo dell’Olocausto o della Shoah, formato da ben 2711 stele di altezza diversa da basse ad alte, poste su un pavimento ondulato. Nei sotterranei, un museo dedicato agli ebrei morti durante la Shoah. E’molto suggestivo camminare tra queste diverse stele…
Museo dell’olocausto o della Shoah con le 2711 steli di diversa altezza
Proseguendo, le stele sono sempre più alte e il pavimento ondulato
Uno dei punti più caratteristici visitando Berlino, è il Checkpoint Charlie, il più famoso tra i tre punti di attraversamento tra Berlino est e ovest durante la guerra fredda. Oggi è stato riprodotto come luogo turistico anche il cartello che avverte che si sta lasciando il Settore americano, e la scritta inversa dall’altro lato, è possibile fare una foto anche con due soldati con le bandiere russa e americana e firmare un foglio che documenta il nostro passaggio. Un museo ripercorre la storia di chi morì cercando di attraversare il Muro di Berlino, che possiamo ancora vedere in alcuni tratti della città: nella notte del 13 agosto 1961, la Germania dell’est decise di circondare con un muro la Germani ovest, ponendo delle torri con guardie che sparavano a chi cercava di attraversarlo. Il muro divise in due la città fino al 9 novembre 1989.
Checkpoint Charlie
Il cartello al Checkpoint Charlie
Parti del Muro di Berlino in città
Altre parti del Muro di Berlino
L’Ampelmannchen è il simbolo dell’omino che possiamo trovare sui semafori di Berlino, sopravvissuto dopo la caduta del Muro. L’omino nei semafori della Germania dell’Ovest,era quello classico di figura umana generica; nella parte est invece, uno psicologo progettò un omino con cappello, appunto l’ Ampelmannchen. Divenuto ormai famoso e ritratto su tutti i souvenirs di Berlino (anche io mi sono portata a casa tazze e asciugamani che lo ritraggono), dopo la caduta del Muro è stato fortemente voluto e mantenuto dai berlinesi, che si sono opposti alla sua rimozione, al punto che è stato aggiunto anche in altre parti della città.
L’Ampelmannchen che indica lo stop
L’Ampelmannchen sul verde: significa che si può attraversare
In città ci sono numerosi musei e gallerie d’arte: dove una volta sorgevano capanne medievali, oggi c’è un’area dedicata esclusivamente a musei tra i più importanti al mondo, su un’isola in mezzo al fiume Sprea. Il Museumsinsel nel centro dell’isola, dichiarato sito Unesco, ospita ben 5 musei: Altes Museum, Alte nationalgalerie, Neues Museum, Bode Museum e Pergamonmuseum. Noi siamo andati a visitare quest’ultimo, il più imponente, con i bellissimi resti dell’altare greco di Pergamo ricostruito all’interno del museo, nel quale si può salire e girare. Inoltre, la porta di Ishtar dell’antica Babilonia, una delle attrazioni principali. Andiamo anche all’Altes Museum, per vedere il busto meraviglioso della regina Nefertiti.
All’interno del Pergamunmuseum, l’altare ricostruito nella sua imponenza
Schloss Charlotteburg è un degno avversario della reggia di Versailles di Parigi, si deve dedicare una giornata alla visita di questo castello. Nei dintorni l’elegante via dedicata allo shopping e ai ristoranti alla moda, la Ku’Damm e una chiesa che mi è piaciuta molto: la Gedachtniskirche, che ci ricorda la crudeltà e l’inutilità della guerra. Bombardata durante la guerra, non è stata demolita come da programma, poichè i berlinesi si sono affezionati a questo monumento chiamato il dente cariato per come appare. La sera con le luci è molto suggestivo. Passiamo anche a vedere la tomba di Moses Mendelssohn, filosofo tedesco di origini ebraiche.
La chiesa chiamata “il dente cariato”
A Berlino non mancano i divertimenti per la sera, soprattutto a Postdamer Platz, la piazza più modaiola e dedicata ai giovani, in parte coperta e piena di locali. La foto non rende l’idea di questa piazza alla cui costruzione ha partecipato tutto il mondo dell’architettura: qui si trovano cinema, negozi, locali, grattacieli futuristici importanti come il Sony Center e lo studio di Renzo Piano. Non mi perdo un giro al centro commerciale più famoso e lussuoso di tutta la Germania, il KaDeWe, al pari di Harrod’s da Londra: all’ultimo piano, ristoranti gourmet e gastronomie con diverse leccornie.
Postdamer Platz illuminata di notte
Postdamer Platz
Una serata speciale la passiamo a teatro a vedere lo spettacolo dei Blue Man, veramente bellissimo. Loro sono gentilissimi, si fermano a fine spettacolo per farsi fotografare. E’una bella occasione, poichè girano il mondo con i loro spettacoli ma in Europa si possono vedere solo a Berlino!
Blue Man Group a Berlino
I cibi tipici berlinesi sono quelli della cucina tedesca generale: molta carne, come il magnifico stinco di maiale con crauti o la schnitzel, la cotoletta impanata che si trova tantissimo anche in Austria, il currywurst (la salsiccia con il curry) e gli stufati, le kartoffel (patate) e i panini con wurstel che si trovano non solo nei locali, ma anche per una merenda pomeridiana nei chioschi in strada. Vi consiglio come al solito un paio di posti dove siamo andati noi: Zurletzen Instanz e il Vox, ristorante dell’hotel Grand Hyatt se volete qualcosa di elegante.
Classica cena piatti a base di carne, patate e salsicce
All’ultimo piano del KaDeWe, una vasta scelta di ristoranti e gastronomie rinomate
Immancabile nei miei viaggi in Germania, una sosta durante il pomeriggio per un hot dog
A Berlino ci sono veramente tante cose da visitare e come dico sempre per ogni città, non basta una volta, si deve scegliere cosa vedere e poi se si avrà occasione di tornare, si potrà approfondire la visita e godersi la città ancora meglio. Una città che ha saputo coniugare passato e futuro superbamente in cui non ci si annoia nè di giorno visitando, nè la sera con qualsiasi tipo di svago a disposizione: molti parchi, musei, ristoranti… Berlino antica e contemporanea allo stesso tempo, punta ad essere la città più trendy d’Europa.