O il presidente della Repubblica rappresenta le forze che lo hanno eletto, secondo la cosiddetta teoria Minzolini, oppure è "al di sopra delle parti", cioè più forte delle parti. Non dovrebbe essere il garante di un accordo di programma o di un semplice patto fra contendenti, perché dovrà svolgere la funzione più indipendente e più gravosa, secondo la Costituzione, oltretutto all'interno di un'Unione europea fondata sulle contraddizioni del mercato, su schemi teorici fragili e male applicati in una realtà economica fatta di soggetti dominanti o perdenti, quando non ci si può più permettere che qualcuno perda per sempre e che le istituzioni non riescano a risolvere almeno i principali problemi. Lo statista del Quirinale non ascolterà Minzolini, non legittimerà i partiti dopo tanti anni di malgoverno: garantirà semmai i cittadini e lo Stato con le qualità di un "magistrato di persuasione", autorevole, dotato di alcuni poteri, limitati ma degni della massima considerazione e risonanza.
Occorre pesare di più nell'Unione europea, ammonisce Minzolini, uno degli statisti di questi tempi. Per contare di più in Europa però, invece di fare una serie di compromessi con Berlusconi, che ha dichiarato spesso e volentieri che cosa pensa e ha dimostrato ampiamente di che cosa è capace assieme a Minzolini, bisognerebbe dimostrare capacità di amministrazione della cosa pubblica e lungimiranza. Sono le qualità di cui molti contribuenti onesti e molti lavoratori capaci sentono tanto la mancanza da troppo tempo. Tanti meritavano molto di più che una crisi interminabile e non ancora terminata.
Berlusconi che manda Prodi al Quirinale?!?
Creato il 28 dicembre 2014 da Cremonademocratica @paolozignaniPotrebbero interessarti anche :