Berlusconi. Con amici così…

Creato il 20 gennaio 2011 da Leragazze

Vorrei cercare di astrarmi dalle vicende da basso impero che stanno empiendo le prime pagine dei giornali e che fanno divertire solo il protagonista. Quelle in cui si mostra il Drago circondato da ragazze a sua disposizione, pronte a umiliarsi per soldi, favori, vestiti griffati, comparsate in qualche programma scosciato o in qualche fiction minore. E che a volte, ahimé, devono accontentarsi di un paio di cd di Apicella seppur imbottiti di carta moneta. Sì, vorrei evitare di addentrarmi in queste vicende perché rischierei la retorica e la rabbia.

Vorrei piuttosto focalizzarmi su un capitolo a margine che mi ha molto intristito. Mi riferisco alla birbonata organizzata da Emilio Fede e Lele Mora, grandi amici del Satrapo, abili selezionatori di mandrie di ragazze e ragazzine e organizzatori per lui di eventi esclusivi. Per chi si è risparmiato la bile che ci ha soffocato negli ultimi giorni tenendosi lontano da queste notizie, riassumo che i due, grandi amici, estimatori e fedeli tessitori di lodi dell’Imperatore, basti pensare al cabaret allestito tutte le sere da Fede nel TG4, avrebbero (il condizionale è d’obbligo visto che le indagini sono solo all’inizio), stando alle intercettazioni, intortato il Mito di Arcore. Fede si sarebbe incaricato di richiedere direttamente a Lui un prestito di 1.200.000 euro a favore di Mora, perorando le ragioni dell’amico, sottolineandone la fragilità psicologica e la discrezione dimostrata in anni di collaborazione.

“Gli ho detto: hai fatto tanto bene a tanta gente, Lele poi se lo merita più degli altri. C’ha dato tutto ed è quello che c’ha dato soprattutto la riservatezza”.

Lui, generoso come sempre, e come dichiara ai quattro venti di essere, “aiuto chi ha bisogno”, glielo ha ovviamente concesso. D’altra parte, come si fa a dire di no a chi ti tiene in pugno?

Fede poi, d’accordo con il compare, avrebbe trattenuto per sé un terzo della cifra.

“Io ne prendo quattro e tu otto, va bene?”

E si percepisce, ma forse solo se si è maligni come me, l’intenzione di non restituire i soldi all’amico Benefattore.

“Tanto poi campa cavallo che l’erba cresce…”

Non vi immelanconisce un po’ il pensiero di questo povero vecchio, stanco e psicolabile, che viene osannato apertamente e pubblicamente, ma deriso, sbeffeggiato, sfruttato e truffato alle spalle? Dagli amici più fidati, poi.

Ecco, io vorrei lanciare un appello. Non siategli ostili, non vi accanite contro di lui. Lui con amici così non ha bisogno di nemici.



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