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Giornalismo ZTL

Creato il 22 ottobre 2014 da Frankezze
Giornalismo ZTL

Sapete cos'è il giornalismo ZTL? Quello a traffico limitato, quel tipo di giornalismo che non esce da Piazza Navona, quel tipo di giornalismo che non arriva al Quadraro, a Torpignattara, a Tor Bella Monaca... perché non sale sui mezzi pubblici, perché da casa si scrive meglio, soprattutto sei hai Sky e la fibra ottica. Quel tipo di giornalismo che frequenta i Festival, le rassegne internazionali, le passerelle. Che poi è lo stesso tipo di giornalismo che odia gli stadi, i fumogeni, i cortei e le piazze. Però il pezzo esce lo stesso non vi preoccupate, basta un servizio di SkyTg24, un'agenzia veloce, un referto della polizia ed è fatto. Magari con i soldi di quelle 2000 battute ci si può comprare agevolmente gli infissi per le finestre, giusto per stare un po' più isolati, per non sentire quel fastidioso rumore che arriva dalla strada.

Io oggi ho letto quest'editoriale dell'amico Stefano Menichini, direttore del quotidiano in fallimento Europa, organo di stampa ufficiale del Pd. Onestamente mi trovo in imbarazzo, perché non so da dove iniziare. Ho i nervi che escono dalla pelle e dalle palle. Mi trema la mano per il nervoso e quindi devo leggere e rileggere i 1000 refusi che mi scivolano via come le bestemmie.

Stefano Menichini, che forse ricorderete tutti per le belle foto con la sciarpa della Aesseroma, parte da un editoriale di Padellaro, direttore del Fatto Quotidiano, dove attacca duramente il premier Renzi "perché ha rimbambito di balle un Paese stremato che gli ha lasciato carta bianca". Partendo da un odio moderato anche per Padellaro, non posso certo dire di trovarmi in disaccordo con questa analisi. Menichini, ovviamente, no:

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Notate il distacco, parla di èlite, establishment intellettuale, dei palazzi che contano come se non ne facesse parte. Come se fosse un cazzo di passante, un Carlo Rivolta qualsiasi. A parte questo, en passant, resta da capire di quali successi elettorali parli ( sì, lo so che si riferisce alle europee, siate buoni per una volta. Ora scusate vado a tirarmi un cazzotto sullo zigomo).

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Sorvolando su quel "rampante" che mi ha provocato un mezzo ictus pochi minuti fa, mi soffermerei su " il baule del fastidio della sedicente sinistra dura e pura verso qualsiasi cosa odori di popolare". Ecco lì si riferisce alla destra, solo che la chiama "la sedicente sinistra dura e pura", beh ma capita spesso anche a me, non è che puoi sempre stare attento a tutte queste piccole sottigliezze. Mannaggia, guarda, ci cascano parecchi in quest'errore. Andiamo avanti.

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Qui si avvicina al capolavoro assoluto, alla grande bellezza, al karma post coito. Vi scrivo in lacrime, emotivamente devastato, quindi poco (ancora di più) lucido. "Arriva a sinistra un nuovo gruppo dirigente capace di [...] ritrovare l'attenzione e il consenso di lavoratori, giovani, donne". Io ora non so in quale mondo viva Menichini, magari non esce di casa dallo scudetto daa maggica di Capello o se semplicemente sta giocando con un sottile umorismo che non coglie nessuno. Io non lo so davvero. Non mi fate ricordare il Jobs Act vi prego, la pagliacciata degli 80 leuri o le promesse sul taglio delle tasse che dovrebbero favorire le imprese (ahahahaha) un po' meno le regioni (= la sanità) che finiranno per produrre l'ennesima raffica di rincari e bollettazze. Magari eh, magari mi sbaglio.

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Qui distorce, volontariamente, il senso delle cose ( italiani intelligenti vs per bene, scemi vs evasori). Cita Cofferati (mancava solo lui all'appello) e attacca il sindacato, che è il terzo sport più popolare in Italia dopo il calcio e il bukkake. Ne esce fiero, in cuor suo, di aver scalfito l'animo del lettore ancora indeciso se bruciare il computer o gettarsi dal balcone sperando in una morte dolorosa e lenta. Aspettate, telefonata di mia madre... ah niente, voleva semplicemente attaccare il sindacato.

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Affondata la CGIL tende una mano gentile a Landini che esce bene in tv nonostante l'abbigliamento polacco, gli imputa un'intesa naturale, che non ha colto nessuno con la terza media in Italia, con Matteo Renzi.

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Si ferma un attimo, ci sono i consigli per gli acquisti (gioiellino Leopolda*), affonda la CGIL prima del caffé (un attimo, telefonata del mio commercialista... niente voleva attaccare la Uil), ci dice qual è il problema (il pezzo di sinistra attardata), la soluzione (Renzi) e poi veloci che inizia Roma-Bayern. Io amo quest'uomo, che editoriale dopo editoriale, mi ricorda che a Roma e in Italia c'è un grosso problema di ZTL, dove le macchine non possono entrare, e da qualche giorno neanche i motorini. Io vi prego, vi supplico, sappiatela riconoscere la merda. E non solo dalla puzza.

*E comunque, being Emilio Fede.


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