Siamo usciti un po’ fuori tema lo sappiamo. Vi verrebbe quindi spontaneo chiederci, ma voi non parlate di architettura e design? Sì, saremmo costretti a rispondere noi, ma una notizia così non potevamo lasciarcela scappare. E poi come ignorare la vignetta di Giannelli sul Corriere della Sera? Ricorda tanto la campagna contro l’energia atomica “Vade Retro Nucleare” usata da Barnaba Fornasetti durante la settimana milanese del design. Quindi torna tutto! Design e attualità.
Ma torniamo a parlare del nucleare in Italia. Con un improvviso indietro tutta sulle precedenti scelte è arrivato ieri un secco no sulla costruzione di centrali atomiche sul territorio nazionale. Il governo ha deciso quindi di fermare il programma di realizzazione delle centrali e ha inserito nella moratoria, già prevista nel decreto legge Omnibus all’esame del Senato, l’abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione degli impianti nucleari nel nostro Paese.
Via quindi alle fonti di energia pulita e rinnovabile verrebbe spontaneo dire; e invece no.
Per Di Pietro si tratta “dell’ennesima truffa del governo agli italiani”. Il leader di IdV durante una conferenza stampa a Montecitorio ha affermato: “Se il governo avesse deciso di rinunciare al nucleare non potremmo che essere felici. Invece con questo emendamento si dice soltanto che si posticipa l’individuazione delle località in cui realizzare le centrali”. “Non giochiamo a fare i furbi. È evidente – ha proseguito – che l’esecutivo ha capito che la partita referendaria è persa e la vuole far finire prima del tempo”. “A Queste condizioni noi non ci stiamo – ha proseguito Di Pietro – Siamo disposti a chiudere la partita solo se con una legge abrogativa si dirà chiaramente che si rinuncia al nucleare come piano di acquisizione energetica”.
Non ci resta che attendere e sperare vivamente che il nostro Paese non torni all’energia atomica. Dovesse malauguratamente succedere un disastro come quello accaduto a Fukushima, saremmo in grado di sopravvivere?