Berlusconi fatto fuori dalla Grande Germania

Su YouTube, abbondantemente linkato dai facebookiani, si aggira un video politicamente raccapricciante che ha la pretesa di svelare euronefandezze a gogò in atto nel Vecchio Continente. Se il protagonista non fosse Nigel Farage, co-presidente insieme al leghista Francesco Speroni di The Europe of Freedom Democracy Group, alcune considerazioni del politico inglese potrebbero essere prese per buone o,quantomeno, diventare motivo di approfondimento e discussione. Ma Nigel Farage è, come dire, abbastanza euroscettico e profondamente nazionalista per considerarlo un analista politico al di sopra delle parti. Insomma, secondo il collega del leghista che voleva sparare ai barconi di profughi e di rifugiati diretti in Italia, in Europa sarebbe in atto un vero e proprio colpo di stato sovranazionale ordito e gestito dalle banche e dalla Germania in primis. A sostegno delle sue tesi, Farage fa l’esempio della Grecia e dell’ex primo ministro Papandreu, fatto fuori non appena ha proposto il referendum pro o contro gli aiuti europei al suo paese, e sostituito prontamente da un, secondo il suo parere, governo fantoccio. Alla stessa conclusione l’eurodeputato inglese è arrivato per quanto riguarda Silvio Berlusconi, anche lui “costretto” alle dimissioni dal golpe del trio poteri forti Fmi-Bce-Germania. Basterebbe davvero poco a confutare le tesi sfasciste dell’amico di Speroni e partendo proprio da quanto è avvenuto e sta accadendo in Grecia, ma noi che ci sentiamo ultimamente un po’ più italiani, preferiamo parlare del nostro paese lasciando ai dietrologi complottisti la dimensione continentale. Berlusconi si è politicamente suicidato, prima dal punto di vista personale poi da quello politico. Persa ogni credibilità per sua esclusiva e consapevole colpa, avrebbe potuto salvarsi semplicemente iniziando a governare ma Silvio, come ormai sanno anche i poppanti dei kindergarten tedeschi, sa governare solo i cazzi suoi. Non è stata l’Europa a far fuori Berlusconi ma il processo di autocombustione che lo ha investito a causa di un cortocircuito cerebrale scaturito dall’uso eccessivo di stimolanti. Preferendo più scopare che governare, Silvio si è trovato a un certo punto, a fare i conti con una crisi che lo ha investito nonostante l’insana incoscienza che ha sempre contraddistinto la sua politica. Non potendo più far leva sui sogni si è dimostrato un soggetto inadatto a governare qualunque cosa, perfino il condominio dell’Olgettina delegato al suo ragioniere. A fronte di tanta inefficienza e superficialità, l’Europa ha consigliato a Silvio di iniziare a lavorare sul serio, glielo ha scritto, cantato, stampato sul marmo a caratteri cubitali. Fino alla fine Barroso, Van Rompuy e, molto defilato per non essere accusato di conflitto d’interessi, Mario Draghi hanno cercato di fargli da sponda, ma si sono resi conto che non ci sarebbe stato nulla da fare, il Cavaliere aveva provveduto con le sue mani a tracciarsi il destino, altro che Sarkozy e Angela Merkel, Berlusconi ha fatto tutto da solo. Ma l’eclettico Nigel Farage ha raggiunto il top delle sue deliranti esternazioni quando ha insinuato il sospetto che dietro la crisi dell’Europa e dell’Euro ci fosse addirittura la volontà di riscatto della Germania uscita perdente dalla seconda guerra mondiale e dal fallimento del Terzo Reich, una roba di un revisionismo a dir poco rivoltante ma che sulle menti deboli e facilmente impressionabili potrebbe avere il suo bel effetto. Per non parlare poi della presunta “guida a sinistra” del putiferio che si sta scatenando sui mercati, che è tesi ridicola vista la fine di Papandreu e di Zapatero e visto che né la Merkel né Sarkozy si possono considerare politici di sinistra. E tanto per voler tornare un attimo ai fatti di casa nostra, non possiamo non sottolineare a tutta tastiera un concetto espresso ieri sera da Nichi Vendola a Che tempo che fa. Sarà perché sono anni che lo andiamo ripetendo, ma quando il governatore della Puglia ha detto che “fuori Berlusconi resta il berlusconismo”, ci è venuto un semi applauso spontaneo. E ha pronunciato una parola, “patrimoniale”, che se introdotta nel lessico comune degli italiani potrebbe rappresentare il primo passo di una distruzione che non potrà che avvenire se non per erosione (dei privilegi, delle caste, dell’intoccabilità, dell’intangibilità di appannaggi divini o pseudo tali). Intanto incassiamo un altro schiaffo dalla Germania. Due avvocati tedeschi sono venuti in Italia per verificare lo stato dell’accoglienza dei rifugiati e dei profughi che arrivano sul nostro territorio. Secondo i dettami del “Dublino II”, i rifugiati e i profughi non in regola con il visto d’entrata devono essere rispediti nei paesi nei quali sono arrivati. Ebbene, dopo il rapporto dei due legali, i tribunali tedeschi non rispediscono più i disperati in Italia. Motivazione: mancano le condizioni umane minime. Un altro regalo del duo delle meraviglie B&B.