La notizia di ieri è che il processo Mediaset riparte il 30 luglio, con buona pace di chi si lamenta dei tempi lunghi della giustizia italiana. Noi appena l’abbiamo saputo siamo scoppiate in un applauso di gruppo, agitando freneticamente i gusci come nacchere. Voglio dire: evviva! Prima si finisce e prima si parla d’altro! E poi c’è anche da considerare che così avremo le spiagge più libere visto che l’Esercito di Silvio non potrà abbandonare il Cav. e, soprattutto, in tv si sentirà parlare di qualcosa. Di solito in alta stagione ti trovi solo repliche varie, niente di che. Chissà quanto male ci son rimasti i talk d’informazione chiusi per ferie che si perdono l’evento! Se ieri è stato il Pdl a scatenarsi (ma non voleva la riforma della giustizia?), oggi in aula è successo di tutto. Praticamente era come assistere all’ultimo giorno di scuola: gente che si toglie giacca e cravatta, pacche (non troppo affettuose) sulle spalle e cori. Forse più che un parlamento sembrava uno stadio. Del resto Napolitano proprio oggi era impegnato con Grillo & Co. quindi non poteva neanche suggerire di “abbassare i toni”. Insomma, quelli che hanno giurato di occuparsi del Paese oggi hanno preferito impegnarsi per un’unica persona con tanta pace dei milioni di cittadini. Il problema è che sono in troppi là dentro: come fai a metterli d’accordo se pure all’interno dello stesso gruppo non si capiscono? Noi per votare andiamo di apertura di guscio: se ci rintaniamo dentro significa che non ci piace proprio per nulla. Ma l’ultima volta in cui c’è stato un unico voto in disaccordo risale a quando dovevamo decidere se mandare le giovani cozze in gita alla barriera corallina o in crociera nella balena. Abbiamo spiegato che la seconda era già prenotata da Collodi che di doveva metter dentro Geppetto che avrebbe acceso il fuoco e alla fine le piccole sono andate a giocare nella barriera. Insomma, questo per dire che se hai interessi in comune una soluzione si trova senza minacciare di far cadere il governo. Voi direte ok, era una riunione di sole cozze, un Paese è diverso. E lo dite a me? Avete idea di quanti siamo quando ci ritroviamo al Palazzo del Grande Mare? Voglio dire, provate voi a mettere nello stesso posto orche, leoni marini e damigelle azzurre. Gli squali tuonano, le balene vanno di alfabeto morse e dobbiam leggere gli spruzzi di acqua, i pesci pagliaccio parlano per barzellette e le vongole parlano attraverso il guscio. E nonostante questo i tritoni non devono mai intervenire per riportare la calma e alla fine della seduta possiamo goderci lo spettacolo delle sirene, contenti di aver trovato una soluzione. Insomma, noi un consiglio lo avremmo pure: se proprio vogliono tutti prendersi una pausa (in fin dei conti l’ultimo ponte risale al primo maggio e il prossimo sarà a Ferragosto), senza giocare a rimpiattino con un caso da tribunale, consigliamo una visita guidata al nostro Palazzo: all’ingresso c’è una scritta scolpita nella madreperla: Responsabilità dal primo all’ultimo granello di sabbia!