Magazine Politica Italia
I lacchè di Berlusconi (farebbe piacere dire il PDL, ma ormai è evidente che non si tratta di un partito) stanno spingendo fortissimo per difendere il Padrone dalle grinfie della legge.
La quale ha reso il manigoldo incompatibile con qualsiasi funzione pubblica.
Così si è scatenato un attacco che ricorda, per la sua violenza e disperazione, l'Offensiva delle Ardenne in quel maledetto inverno del '44.
Uno dei giudici ha rilasciato un'intervista, postuma, nella quale si potrebbe intuire che, secondo lui, Berlusconi è stato condannato perchè consapevole dei reati. Incredibile: se avesse detto l'opposto, ovvero che era innocente, cosa sarebbe successo? Impiccato a Piazzale Loreto?
Napolitano deve concedere la grazia! Peccato che manchino tutti i presupposti, ovvero che abbia cominciato a scontare la condanna e che si dichiari pentito (a suo tempo Sofri restò in carcere per questo e scontò la pena).
Ma la più fantasiosa di tutte è quella secondo la quale milioni di italiani lo vogliono in parlamento.
Ricorda molto Ponzio Pilato, quando chiese alla folla urlante chi volesse libero fra il manigoldo Barabba e Gesù.
Magari si potrebbe chiedere alla folla, non solo i berlusconiani ma tutti quanti gli italiani, se vogliono nuovamente liberare il manigoldo.
Ma in realtà alla maggioranza non interessa più la libertà di Berlusconi. Interessa forse l'IMU, anche se sappiamo già che poi tornerà con altro nome, "service tax".
Interessa soprattutto il lavoro, uno stipendio od una pensione dignitosa.
Sinceramente non interessa sapere il destino di un manigoldo, e neppure quella minoranza urlante, forse manipolata o forse sincera, non importa davvero.
Sono passati venti anni, venti anni inutili.
Come stanno a dimostrare i manifesti che Berlusconi s'appresta a piazzare in ogni angolo d'Italia mentre prepara le elezioni e fa cadere il governo.
Dopo venti anni nuovamente "Forza Italia".
Che maledetta tristezza!
Quant'era meglio Barabba!