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Bernard Guetta e l’Akp islamista

Creato il 09 ottobre 2011 da Istanbulavrupa

Bernard Guetta e l’Akp islamistaMi è stato chiesto un commento su di un recente articolo di Bernard Guetta (giornalista francese, “tuttologo” e non esperto di Turchia), comparso prima su Libération e poi in traduzione su Repubblica. Io mi sono fermato all’Akp “islamista”, nel paragrafo di un mio articolo di prossima pubblicazione spiego perché (non penso abbia molto senso leggere e commentare articoli di chi dimostra di non conoscere il tema sul quale pontifica; tra l’altro, Guetta è contagiato dal mantra dell’esercito garante della laicità, che ha impedito agli “islamisti” di prendere il potere prima che “maturassero” in senso democratico: quando tutti gli studiosi seri – che Guetta evidentemente non conosce – hanno ripetutamente dimostrato che è la pratica del potere che trasforma in senso democratico i partiti e i movimenti di origine islamista):

L’Akp non è un partito islamista, o comunque confessionale; “è un partito laico e repubblicano”, che non rompe con la tradizione kemalista ma la rinnova, introducendo un “laicismo non militante ma tollerante verso tutte le religioni” – così ha esordito il professor Ahmet Insel, politologo ed economista, docente presso l’università francofona di Galatasaray in riva al Bosforo. Gli abbiamo chiesto quali sono i motivi della prorompente affermazione elettorale dell’Akp. Non solo i successi economici – grazie a galoppanti tassi di crescita (+ 8,8% nel secondo semestre del 2011), il reddito medio pro capite è passato dai 3500 dollari del 2002 agli oltre 10000 di oggi (con proiezioni a salire) – e una propositiva visibilità in politica estera che soddisfa l’orgoglio nazionale: la ragione principale del successo del partito di Erdoğan – secondo il professor Insel – è quello di “aver rovesciato i rapporti di forza tra le élites tradizionali autoritarie e altezzose – che pretendono di avere un mandato perenne a governare – e quelle di origine popolare – dinamiche e rampanti – dell’Anatolia”, di aver “riportato in ambito politico la sensibilità conservatrice musulmana rendendola compatibile con la modernità”.



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